I fatti di cronaca ed i discorsi che oramai si rincorrono sempre di più negli ultimi anni in provincia di Caserta ed in generale nel nostro Paese, riaprono un vecchissimo intreccio tra morale e politica. La questione morale è sempre attuale in quanto la stessa non solo non ha superato le intemperie di un’epoca o periodo storico ma addirittura pare senza soluzione definitiva. Oramai è sempre più impellente la necessità di reagire ad un vento di antipolitica in quanto cresce sempre di più l’astensionismo da parte della popolazione contribuendo altresì ad un più generale degrado dei comportamenti sociali e una perdita dei valori. Le infiltrazioni criminali da un lato e il decadimento della politica dall’altro hanno contribuito in maniera più che incisiva all’allontanamento non solo dei giovani e quindi rappresentanti della futura classe sociale ma anche dell’attuale classe media che per decenni sono stati il cuore pulsante e trainante dei maggiori partiti che oggi appaiono sempre di più disgregati e lontani dalla cittadinanza e dai problemi che la affliggono. Il serio problema è che i partiti o meglio quello che resta dei partiti, cioè quelli che si sono formati all’indomani di tangentopoli, si sono arroccati sulle loro sterili posizioni e sulle loro personalistiche visioni dimenticando il bene comune. La programmazione per la costruzione della società che si adegui al veloce evolversi della tecnologia e dell’informazione appare completamente disattesa dagli attuali organigrammi dei partiti che si sono affacciati sul palcoscenico odierno. La popolazione votante appare impressionata da deteriori demagoghi che vogliono imporre la propria visione della società anziché dedicarsi al faticoso lavoro della costruzione mediata e comprensiva delle esigenze di tutte le multiformi componenti che oggi costituiscono la società civile. La questione morale resta attuale e l’unica certezza che regna è la posizione degli Italiani che resta un popolo di moderati.