Il voto alle ultime elezioni ha consegnato alla classe politica tutta un dato che non può passare inosservato oppure essere analizzato con superficialità in quanto l’astensionismo rappresenta un elemento negativo per la vita democratica di un Paese civile. Ad analizzare il quadro politico dell’ultima tornata elettorale è Giuseppe Simeone (FI) che spiega – la politica, relativamente ad ogni livello, deve affrontare in modo veloce i reali e concreti problemi dei cittadini che convivono tutti i giorni con le tantissime difficoltà sia legate alla mancanza di lavoro sia alla opprimente burocrazia ed anche alla sempre più pesante pressione fiscale degli ultimi governi che hanno prosciugato le “riserve” economiche ed i risparmi di una vita dei nostri concittadini. All’interno della classe politica c’è bisogno di un rinnovamento non generazionale ma legato alla militanza e presenza sui territori, all’aspetto etico e professionale in quanto le scelte effettuate in base a criteri diversi da quelli enunciati hanno portato i cittadini ad allontanarsi dalla vita democratica e sociale del proprio Paese venendo meno all’esercizio di un diritto fondamentale e cioè il voto. C’è bisogno inoltre di evitare il frazionamento del voto a favore di più partiti di centrodestra che da un lato ha solo favorito le forze di centrosinistra mentre dall’altro crea solo prolungate ed estenuanti trattative per le continue richieste di applicazioni dei programmi elettorali che interessano il cittadino. Quindi apertura alla alleanze ma che siano basate esclusivamente su programmi ed argomenti che non possono prescindere da un abbassamento delle tasse e una razionalizzazione della spesa pubblica. Credo in un sistema politico nazionale caratterizzato principalmente da un grande partito di centrodestra e un grande partito di centrosinistra in cui possano convivere pluralità di idee ma che devono concretizzarsi nella velocità di adozione della necessarie misure per la vita politica e sociale di un grande paese occidentale quale è l’Italia