“Abbiamo assistito alla querelle in corso tra liberi pensatori della stampa e gli stizziti amministratori sammaritani sui numeri connessi alla presenza dei visitatori nelle zone archeologiche della Città, numeri che avrebbero significato la validità degli sforzi sostenuti dall’amministratore Lebbioli e ripresi come tali dal Presidente del Consiglio Mattucci. Indubbiamente la forza trainante delle visite effettuate è dovuto principalmente all’effetto della gratuità nei luoghi dipendenti dai Ministeri competenti e non certamente dai progetti immaginati e pagati dall’amministrazione tramite le tasche dei cittadini tutti. A nostro parere il marinaio Lebbioli sull’onda lunga si è arenato con una semplice risacca. Infatti l’agganciamento delle attività assessoriali alla gratuità non hanno determinato un maggiore interesse alla qualità dell’attenzione dei visitatori ma solo lo sfruttamento di una possibilità di epoca borbonica per solleticare l’occasione fruibile senza pagare un doveroso impegno da parte del visitatore. D’altronde diventa incomprensibile come si connetta la gratuità con l’aumento dei ricavi perché se gratuito non c’è incasso e cosi infatti il programma invadeteci se è stato gratuito per i visitatori non lo è stato per i contribuenti. La vera sfida del personaggio che gode di una prebenda a carico dei cittadini non è quella di offrire spettacoli gratuiti ma quella di immaginare un ciclo economico-culturale autonomo e durevole nel tempo utilizzando anche programmi che sono stati ignorati. Infine il fiorire di attività commerciali nella piazza antistante l’Anfiteatro è dovuto sicuramente all’intuito di operatori commerciali e non certo a facilitazioni o agevolazioni amministrative promosse dall’assessore.