Autore: Giuseppe Simeone

Finanziamento agevolato in nuove PMI femminili o giovanili

Arrivano le agevolazioni per donne e giovani che vogliono creare un’impresa previste dalla legge del 2000 sugli incentivi all’autoimprenditorialità e all’autoimpiego: si tratta di un finanziamento agevolato, a tasso zero, che copre il 75% delle spese, per investimenti fino a 1,5 milioni di euro. E’ previsto dal decreto ministeriale dello Sviluppo Economico 140/2015 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 5 settembre, in attuazione dell‘articolo 24 del Dlgs 185/2000. Vengono così fissati criteri e modalità per la concessione di agevolazioni volte a sostenere nuova imprenditorialità «attraverso la creazione di micro e piccole imprese competitive, a prevalente o totale partecipazione giovanile o femminile, e a sostenerne lo sviluppo attraverso migliori condizioni per l’accesso al credito».

Imprese beneficiarie

L’agevolazione è riservata a micro imprese e PMI, costituite in forma societaria (comprese le cooperative), da non più di 12 mesi dalla presentazione della domanda. Si tratta di un incentivo all’autoimprenditorialità giovane o femminile quindi almeno la metà dei soci devono essere donne o giovani fra i 18 e i 35 anni. Obbligatoria l’iscrizione al Registro delle Imprese, l’azienda deve essere nel pieno esercizio dei proprio diritti, non in liquidazione volontaria o sottoposta a procedure concorsuali. Escluse le imprese che non hanno rimborsato eventuali aiuti comunitari illegali o incompatibili. I soci non possono aver controllato imprese che abbiano cessato nei 12 mesi precedenti la domanda un’attività analoga a quella della nuova impresa.

Spese ammissibili

Sono agevolati programmi di investimento fino a 1,5 milioni di euro, che devono essere completati entro 24 mesi dal finanziamento, nei seguenti settori:

– produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli;

– fornitura di servizi in qualsiasi settore;

– commercio e turismo;

– attività riconducibili anche a più settori riguardanti la filiera turistico culturale e l’innovazione sociale: attività finalizzate a valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico, o al miglioramento dei servizi per ricettività e accoglienza. Produzione di beni e fornitura di servizi che creano nuove relazioni sociali o soddisfano nuovi bisogni sociali, anche attraverso soluzioni innovative.

Sono ammissibile le spese relative all’acquisto di suolo aziendale, fabbricati (comprese le ristrutturazioni), macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica, programmi informatici e servizi per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, brevetti, licenze e marchi,formazione specialistica di soci e dipendenti, consulenze specialistiche.

L’agevolazione per l’autoimprenditorialità

E’ un finanziamento agevolato, a tasso zero, per un massimo di otto anni, di importo non superiore al 75% della spesa ammissibile.E’ previsto un piano di ammortamenti, senza interessi, a rate semestrali costanti con scadenza 31 maggio e 30 novembre di ogni anno. L’impresa deve garantire la copertura finanziaria delle spese non coperte dal finanziamento, pari al 25%. Se le rate vengono pagate in ritardo, scattano gli interessi di mora.

La domanda

Bisogna attendere un provvedimento del ministero per l’apertura dei termini di presentazione delle domande, che avverrà con procedura valutativa e procedimento a sportello (articolo 5, Dlgs 123/98). (Fonte: il D.M. 140/2015)

Lettera al direttore di Libero, Maurizio Belpietro, (Falso in Bilancio)

Egregio Direttore,

in questo periodo e soprattutto negli ultimi anni con la discussione in merito alla riforma della Giustizia, che prevede diverse novità, ritorna  il tema del falso in bilancio il quale è stato al centro di dibattiti molto animati. Oggi vorrei porre alla sua attenzione e a quella dei suoi lettori, una mia riflessione su questo tema che spesso ha oltrepassato la semplice analisi tecnico-giuridica e si è fusa con questioni che hanno riguardato l’etica politica e sociale di questo Paese. Il falso in bilancio in parole semplici è inteso come apposizione di poste di bilancio tese a fare risultato diverso da quello effettivo. Ora senza entrare nel merito della questione, la quale presupporrebbe per la sua intrinseca natura e portata un tempo di discussione  maggiore e un approccio interdisciplinare vorrei invece sottolineare alcuni aspetti di questo tema che vengono riflessi nella tematica del bilancio degli Enti Pubblici. I bilanci infatti siano essi pubblici o privati hanno una parte attiva e una parte passiva. La parte attiva è fatta da introiti e da crediti, questi ultimi residui attivi, che in  molti casi superano i 10 anni con conseguente possibilità di perdita del credito vantato per prescrizione o altre cause. Inoltre deve essere evidenziato anche un altro lato della medaglia e cioè che per evitare di avere perdite in bilancio delle amministrazioni pubbliche si preferisce riportare anche questi crediti (residui attivi) che poi saranno spalmati a piacimento o all’occorrenza. Altra chiave di lettura può essere la considerazione che l’immissione di crediti o di previsioni di incassi consenta alle stesse amministrazioni un aumento delle entrate con maggiore possibilità di spesa pubblica. Unico ed impercettibile passo in avanti è stata un recente normativa che prevede l’indicazione nel bilancio pubblico di un fondo crediti di dubbia esigibilità perché ovviamente iscrivere tutte le entrate, anche di dubbia esazione, tende a “gonfiare” i bilanci con la conseguenza di finanziare eventualmente ulteriori spese.

In questo caso cosa succede secondo Lei e qual è il suo pensiero su questo tema? Lo Stato redige una disciplina in tema di falso in bilancio ma dall’altro lato non fa esso stesso un eventuale falso in bilancio in queste occasioni di redazione di un bilancio?  Infatti una minore entrata su quelle previste potrebbe determinare un maggior debito o un aumento del residuo passivo determinando un disavanzo a carico del contribuente. Tutto questo viene determinato da imperizia o da una redazione cosciente?

In questo caso il discorso etico e morale di uno Stato dove va a finire?

Pubblicata il 07/09/2015

http://www.liberoquotidiano.it/lettere/11825633/Falso-in-Bilancio-.html

Proposta Cultura

forzasilvioforzaitalialogo

Oggetto: Valorizzazione Opere di S. Maria Capua Vetere

Il sottoscritto Avv. Giuseppe Simeone responsabile Club Forza Italia in Santa Maria Capua Vetere

 PREMESSO 

–  che nelle attività previste dall’Amministrazione comunale ed in particolare con riferimento alle deleghe di vostra competenza non risultano valorizzate, a nostro avviso, importantissime opere del patrimonio storico-artistico e culturale della nostra Città;

–  che è necessario valorizzare la cultura come attività di informazione, conoscenza e promozione socio-economica del territorio e non già nelle forme da voi previste che appartengono maggiormente alla sfera dell’intrattenimento;

 CONSIDERATO

–  che è volontà del sottoscritto e di tutti gli iscritti del club esercitare l’azione politica di opposizione in maniera responsabile e costruttiva

PROPONE ED INVITA

–  le SS.VV. ad un’attività assessoriale mirata ed in particolare alla valorizzazione ad esempio di opere quali la tela di Giacinto DIANO  “L’Assunzione di Maria in Cielo”,  “La deposizione di Gesu’ dalla croce” di Francesco De MURA ed infine  la statua dell’Assunta di Antonio Migliorini, tutte allocate nel nostro Duomo il quale già di per  sé e’ un’opera monumentale piena di storia e di particolari degni di nota;

CHIEDE

– di conoscere i motivi per i quali tali opere e non solo sono state escluse dalle vs attività e circuiti culturali

 

                                                                                                                                      Avv. Giuseppe Simeone

La cultura ed i 7000 caffè

Abbiamo protocollato un documento con cui proponiamo ed invitiamo i compagni Carlo Troianiello (PD) e Rosario Lebbioli (Rinnovamento) ad un’attività assessoriale mirata ed in particolare alla valorizzazione, ad esempio, di opere quali la tela di Giacinto DIANO  “L’Assunzione di Maria in Cielo”,  “La deposizione di Gesu’ dalla croce” di Francesco De MURA e  la statua dell’Assunta di Antonio Migliorini, tutte allocate nel nostro Duomo il quale già di per sé e’ un’opera monumentale piena di storia e di particolari degni di nota. Se si vuol parlare di cultura, di patrimonio da valorizzare, di marketing territoriale non si può prescindere dall’inserire tali opere in un circuito adeguato che non sia la solita guida turistica che poi va a morire su uno scaffale impolverato di un archivio comunale. Come forza politica responsabile volendo affrontare il problema anche sotto il profilo di programmazione e soprattutto della produttività i cittadini sammaritani si staranno chiedendo se a tali sviste possono però corrispondere pesanti emolumenti mensili  perpetrati di mese in mese e per anni i quali non dimentichiamo pesano sulle tasche dei contribuenti. Ancora ci chiediamo che tipo di cultura vogliono proporre se poi si prescinde primariamente da queste sopradette opere e non solo visto che praticamente viviamo in un museo a cielo aperto ma forse le voci del popolo che qualificano  le attività dei compagni Troianiello – Lebbioli come rientranti nella sfera del semplice intrattenimento gratuito appaiono plausibili. Forse era opportuno risparmiare i 7000 caffè ed utilizzare il corrispettivo per iniziative più significative.

Commissioni Consiliari 2014, grazie nostra azione riduzione 50 %

Il grande lavoro di vigilanza, controllo, informazione e denuncia sull’uso del denaro pubblico, fianco a fianco con i cittadini e fuori gli inciuci di Palazzo Lucarelli, ha iniziato a dare i suoi primi risultati anche sulle spese delle commissioni consiliari. Dall’analisi dei primi documenti raccolti abbiamo ottenuto una riduzione superiore al 50% delle spese sostenute negli anni precedenti infatti la cifra complessiva liquidata nel 2014 per le commissioni consiliari è pari a circa 29 mila euro rispetto ai circa 68 mila euro relativa al 2012 e 60 mila euro relativa al 2013. Chiarito che da tali importi sono esclusi i compensi per le sedute del consiglio comunale e altri importi richiesti dai componenti delle commissioni dopo questo importantissimo risultato sullo sperpero del denaro pubblico continueremo a batterci anche per la mancata trasparenza sulla produttività di tali commissioni e cioè detto in parole semplici sulla possibilità di ogni cittadino di verificare in qualsiasi momento tramite strumenti informatici cosa hanno realmente prodotto coloro che sono stati eletti ed in generale coloro sono deputati alla gestione della macchina amministrativa. Infatti la quantità del compenso e’ direttamente proporzionale alla qualità degli argomenti oggetto delle sedute operate dalle commissioni e restiamo in attesa di conoscere i verbali non ancora pubblicati.

Come forza politica responsabile che si è posta sempre al fianco dei cittadini nella lotta agli sprechi non ci fermiamo al solo dato economico ma ragioniamo anche in termini di produttività e di trasparenza in un momento storico in cui i nostri concittadini e non solo sono colpiti da tasse di tutti i tipi.

Anfiteatro, il marinaio Lebbioli si è arenato

“Abbiamo assistito alla querelle in corso tra liberi pensatori della stampa e gli stizziti amministratori sammaritani sui numeri connessi alla presenza dei visitatori nelle zone archeologiche della Città, numeri che avrebbero significato la validità degli sforzi sostenuti dall’amministratore Lebbioli e ripresi come tali dal Presidente del Consiglio Mattucci. Indubbiamente la forza trainante delle visite effettuate è dovuto principalmente all’effetto della gratuità nei luoghi dipendenti dai Ministeri competenti e non certamente dai progetti immaginati e pagati dall’amministrazione tramite le tasche dei cittadini tutti. A nostro parere il marinaio Lebbioli sull’onda lunga si è arenato con una semplice risacca. Infatti l’agganciamento delle attività assessoriali alla gratuità non hanno determinato un maggiore interesse alla qualità dell’attenzione dei visitatori ma solo lo sfruttamento di una possibilità di epoca borbonica per solleticare l’occasione fruibile senza pagare un doveroso impegno da parte del visitatore. D’altronde diventa incomprensibile come si connetta la gratuità con l’aumento dei ricavi perché se gratuito non c’è incasso e cosi infatti il programma invadeteci se è stato gratuito per i visitatori non lo è stato per i contribuenti. La vera sfida del personaggio che gode di una prebenda a carico dei cittadini non è quella di offrire spettacoli gratuiti ma quella di immaginare un ciclo economico-culturale autonomo e durevole nel tempo utilizzando anche programmi che sono stati ignorati. Infine il fiorire di attività commerciali nella piazza antistante l’Anfiteatro è dovuto sicuramente all’intuito di operatori commerciali e non certo a facilitazioni o agevolazioni amministrative promosse dall’assessore.

L’Anfiteatro Campano tra autoreferenzialità e interrogativi

Abbiamo letto considerazioni diverse sulla capacità di attrazione messa in campo da autorevoli esponenti della maggioranza (PD – Rinnovamento) in merito all’estate sammaritana concentrata sull’Anfiteatro Campano. Da un lato l’esultanza autoreferenziale espressa dall’Assessore Lebbioli che ha sbandierato numeri esaltanti di presenze e partecipazione ma per contro una primaria testata giornalistica commenta negativamente le presenze, gli incassi e gli scarsi vantaggi apportati al tessuto commerciale della Città. Infatti il giornalista mette in evidenza come l’impatto turistico promosso dagli autori del programma abbia perso, anche nell’apertura di ferragosto, l’ennesima occasione per il rilancio del comparto turistico. In sintesi pur volendo apprezzare gli sforzi effettuati dall’Assessore è risultata evidente la mancanza di una reale programmazione di marketing territoriale che però ha visto con una puntualità svizzera, aggiungiamo noi di Forza Italia, il pagamento di emolumenti e spese varie da un lato e dall’altro le solite esultanze per i risultati non ottenuti e al quale oggi Lebbioli ed i suoi compagni del PD devono trovare una diversa scusa della solita strumentalizzazione politica della minoranza. Questo fallimento del competente Assessore in giunta Lebbioli e non solo, certificato da soggetti terzi non interessati e non certo da noi di Forza Italia, evidenzia tra le altre cose un aspetto politico da noi sempre sottolineato e cioè il costo di pesanti stipendi mensili e spese a fronte di una mancata produttività. Continuando la disamina dell’articolo si legge che bisogna guardare ai fatti con oggettività e la vocazione turistica spesso sbandierata con troppa leggerezza, nella realtà non esiste ma sembra piuttosto essere solo una chimera, un leitmotiv da spot pubblicitario, la maggioranza dei visitatori effettua visite estemporanee, recandosi direttamente sul posto per motivi culturali e la promozione del territorio non è stata mai realizzata pertanto non servono creativi in grado di inventare qualcosa di straordinario ma basterebbe limitarsi a quello che già c’è. Pertanto noi di Forza Italia chiediamo di sapere gli obiettivi preventivati dal “rinnovatore” Rosario Lebbioli, i consuntivi ottenuti evidenziando quelli che sono gli indicatori indipendenti dalla strumentalizzazione politica.

Manovre del PD: giunta e famiglia

Prendiamo atto che anche tutti gli autorevoli esponenti del Partito Democratico e non solo siano divenuti garantisti in merito alle vicende giudiziarie che riguardano il sindaco Di Muro al quale auguriamo di provare la sua estraneità ai fatti giudiziari che lo hanno investito. Chiaramente la vera natura del partito democratico è venuta fuori attraverso le parole del segretario Maurizio Capitelli che ha chiesto un passo indietro al Sindaco, dopo aver governato fianco a fianco per quattro anni, perché ora il loro unico interesse politico è incentrato sulle prossime elezioni comunali e cioè in parole povere vogliono “scaricarlo” per non portare in dote eventuali problemi politici e giudiziari dell’ultima ora. Senza parole invece è la rivendicazione dei risultati di questi quattro anni di governo i cui risultati disastrosi sono sotto gli occhi di tutti i cittadini della nostra amata Città. Insomma siamo alle solite con un partito democratico alle prese con la doppia morale sulle questioni giudiziarie e non solo visto che già in passato abbiamo evidenziato la questione del conflitto di interessi per non parlare in ultimo dei giovani democratici che hanno evidenziato palesi “questioni di famiglia” il cui culmine sarebbe vedere nelle prossime settimane o mesi le solite varie dimissioni dei componenti della maggioranza. Saremmo curiosi di conoscere il pensiero dei componenti della sezione cittadina del PD sammaritano a partire dalla Prof. On. Camilla Sgambato, l’Assessore al bilancio Carlo Troianiello, i Consiglieri comunali Danilo Feola, Giuseppe Stellato, Giuseppe Russo e Pasquale Ciarmiello al cui silenzioso coro possono unirsi se vogliono i rinnovatori Dario Mattucci, Presidente del Consiglio Comunale e l’Assessore Rosario Lebbioli.

Proposta Servizio Idrico

forzasilvioforzaitalialogo

Oggetto: Proposta

Il sottoscritto Avv. Giuseppe Simeone in qualità di responsabile Club in S. Maria Capua Vetere

PREMESSO

      – che il regolamento idrico comunale approvato con delibera di consiglio comunale n. 43 del 31 Luglio 2012  prevede all’art. 15 che la lettura viene eseguita di norma almeno due volte l’anno;

–  che la fatturazione ai cittadini avviene, in alcuni casi, in base a letture di periodi superiori all’anno non consentendo al cittadino/utente un calcolo chiaro sotto il profilo della trasparenza da un lato e dall’altro con una conseguente ripercussione sul canone da pagarsi in base all’attribuzione delle tre fasce previste.

–  che tale aspetto contabile, a nostro avviso, deve essere collegato indissolubilmente al documento finanziario dell’Ente;

CONSIDERATO

–  che è volontà del sottoscritto esercitare l’azione politica di opposizione in maniera responsabile e costruttiva;

PROPONE

–  che le fatturazioni emesse nei confronti dei cittadini/utenti avvengano sulla base di letture del consumo dei mc esclusivamente comprese nell’anno di riferimento in quanto legate indissolubilmente, sotto il profilo economico/finanziario e gestionale dell’Ente, al documento finanziario presentato ogni anno nelle forme previste dalla legislazione vigente.

CHIEDE

–  di conoscere il consumo idrico effettuato nella Città di S. Maria Capua Vetere e la conseguente spesa diretta e indiretta sostenuta dall’Ente nei confronti dell’auto-fornitura e/o fornitori esterni.

–  di conoscere i volumi d’acqua immessi a monte nella rete idrica cittadina ed i volumi d’acqua forniti ai cittadini/utenti

–  che vengano sollecitati i competenti organi addetti all’adeguata e necessaria trasparenza nei confronti del cittadino, in quanto dal sito del Comune di Santa Maria C.V. il cittadino non può visionare i documenti contabili approvati dai competenti organi comunali

 

Avv. Giuseppe Simeone

Servizio idrico comunale

“Facendo seguito all’invito rivolto alla cittadinanza per un approfondito controllo della fatturazione relativa ai consumi idrici, unitamente agli iscritti del Club, abbiamo protocollato un documento con cui proponiamo che la fatturazione avvenga sulla base di letture del consumo dei mc esclusivamente comprese nell’anno di riferimento in quanto legate indissolubilmente, sotto il profilo economico/finanziario e gestionale dell’Ente, al documento finanziario presentato ogni anno nelle forme previste dalla legislazione vigente. Come rappresentanti di una forza politica responsabile, noi del Club, non ci limitiamo solo ed esclusivamente ad una dura opposizione ma ci poniamo da sempre in un’ottica costruttiva e propositiva. Abbiamo richiesto altresì di conoscere anche il consumo idrico globale della Città di S. Maria Capua Vetere e la conseguente spesa diretta e indiretta sostenuta dall’Ente nei confronti dell’auto-fornitura e/o fornitori esterni,  i volumi d’acqua immessi a monte nella rete idrica cittadina in quanto tutte queste informazioni sono strettamente collegate alle finanze dell’Ente Comunale e quindi alle tasche dei cittadini. Infine abbiamo richiesto un sollecito sulla questione, da noi sempre attenzionata anche in molte altre tematiche, della trasparenza della spesa pubblica in quanto nelle apposite sezioni della c.d. “Amministrazione trasparente” del sito del Comune di Santa Maria C.V. il cittadino non può visionare i documenti contabili aggiornati e approvati dai competenti organi comunali. In più occasioni avevamo sollecitato i nostri amministratori ad una maggiore trasparenza, facendo anche appello al Presidente del Consiglio Comunale, che dovrebbe essere in teoria super partes ma prendiamo atto che avevamo ragione in quanto sia sotto il profilo amministrativo che politico questi eletti non vogliono governare ma regalarci solamente perle di saggezza o chissà cosa.”

Regolamento Servizio Idrico SMCV – Download