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Epochè, attori detenuti e magistrati sul palco del Teatro Garibaldi

Dall’Agenzia S.I.R. (Servizio Informazione Religiosa). “Epochè”: attori detenuti e magistrati sul palco del Teatro Garibaldi, a Santa Maria Capua Vetere, sabato 2 dicembre. L’arcivescovo di Capua, mons. Salvatore Visco, intervenendo al Teatro Garibaldi,  ha osservato: “Coniugare il diritto ad essere uomo e a recuperare se stesso attraverso anche un momento di riflessione e forse di sofferenza e coniugare insieme il legittimo diritto della giustizia, mai della vendetta, forse è il compito che tutti hanno di costruire. Quello che questa stasera avete presentato, ad alto livello, è una delle iniziative che cercano di coniugare il diritto della persona a recuperare se stessa e insieme il diritto della società di vivere il momento della giustizia”.
L’iniziativa rientra nell’ambito del protocollo di intesa “Educazione alla Legalità” sottoscritto lo scorso mese di luglio tra il comune di Santa Maria Capua Vetere, la curia arcivescovile di Capua, il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, la Procura della Repubblica, il commissariato della Polizia di Stato, l’Università della Campania Dipartimento di Giurisprudenza, il Consiglio dell’Ordine degli avvocati, la sottosezione dell’Associazione nazionale dei magistrati, le dirigenze scolastiche degli istituti della città di Santa Maria Capua Vetere.
Lo spettacolo, con la regia di Marco Puglia, è stato trasmesso in diretta streaming sul canale Kairos Tv dell’arcidiocesi di Capua.

https://agensir.it/quotidiano/2017/12/4/diocesi-capua-sabato-scorso-attori-detenuti-e-magistrati-sul-palco-del-teatro-garibaldi/

 

Avvenire, lettera al Direttore Marco Tarquinio

Gentile direttore
con le recenti discussioni in merito alla legge elettorale l’opinione pubblica si indigna di fronte alle famosa questione dei nominati che oggi siedono in Parlamento e che dovrebbero rappresentare un territorio, senza aver ricevuto una preferenza e quindi un contatto diretto con il sovrano indiscusso delle urne, l’elettore. Il fenomeno dei nominati investe tutti i partiti dall’estrema destra all’estrema sinistra passando anche per il Movimento 5 Stelle che vede molti suoi esponenti eletti con pochissime preferenze ricevute preliminarmente in rete dallo stretto circolo dei sostenitori del movimento. La vera sfida del futuro era ed è capire qual è il sistema elettorale principe delle urne, quello al massimo rappresentativo della cittadinanza e di un territorio di riferimento. Certo è che oggi si grida allo scandalo, ma nel lontano 1991 gli italiani con oltre il 90% di sì hanno deciso di abolire le preferenze tra scandali di tutti i tipi e accuse di “voti di scambio”. Inoltre, oggi i nominati dalle segreterie dei partiti siedono quasi esclusivamente in Parlamento, perché il voto con la preferenza è presente nei Comuni, nelle Regioni e anche nelle elezioni del Parlamento europeo. Insomma le tanto denigrate preferenze della Prima Repubblica oggi ritornano di moda, dopo tanti tentativi tra maggioritario, proporzionale, soglie di sbarramento e compromessi politici… Perché col cosiddetto Rosatellum le segreterie dei partiti potranno comunque “nominare” gli eletti a Camera e Senato. Nella consapevolezza che non esiste una legge elettorale perfetta il sistema più apprezzabile, a mio avviso, è quello uninominale a turno unico nel quale il seggio è assegnato al candidato che abbia riportato il maggior numero di voti oppure in alternativa quello a due turni che prevede un ballottaggio tra i due candidati che al primo turno abbiano riportato il maggior numero di voti. Lei cosa pensa in merito?
Giuseppe Simeoneavvocato, Santa Maria Capua Vetere

Risposta del Direttore Marco Tarquinio

Ragiono e scrivo di ipotesi di legge elettorale e di riforme del nostro sistema politico da più di trent’anni. Ho cominciato, cari amici lettori, alla fine degli anni 80 del Novecento, da giovane cronista parlamentare, e non ho più smesso. Perché in Italia non si è più smesso di fare e di disfare – o almeno di progettare di fare e disfare – “regole del gioco” e meccanismi istituzionali. Per due volte ho visto smontare per via referendaria grandi riforme faticosamente votate in Parlamento e orientate (sia pure con soluzioni evidentemente non solo per me non del tutto convincenti) a consolidare la mutazione in senso maggioritario e più presidenzialista della democrazia parlamentare italiana: la prima, sbrigativamente definita «della devolution», era targata Berlusconi-Bossi; la seconda, imperniata sul superamento del bicameralismo perfetto e dell’attuale regionalismo, è stata promossa dal Quirinale di Giorgio Napolitano e condotta in porto da Matteo Renzi. Quest’ultima bocciatura referendaria si è incastonata tra altri due sonori stop, quelli che la Corte costituzionale ha decretato su meccanismi cruciali di altrettante leggi elettorali: il cosiddetto Porcellum, utilizzato ben tre volte (2006, 2008, 2013) e il cosiddetto Italicum, sistema a doppio turno eventuale mai sperimentato e frutto della convinzione (errata) che la riforma costituzionale sottoposta a ratifica popolare il 4 dicembre 2016 sarebbe stata inevitabilmente approvata. Tutto questo ci ha portati all’attuale situazione. Il dibattito politico degli ultimi dieci mesi ha confermato quanto avevo visto, “letto” e registrato nel voto referendario del dicembre 2016: lo sprigionarsi di una “contronda” rispetto ai referendum che nella prima metà degli anni 90 avevano spinto l’Italia ad archiviare la lunga stagione del proporzionale. Un bene? Un male? Un fatto. Rispetto al quale, ovviamente, non contano le mie preferenze personali (vorrei un calibrato sistema a base proporzionale con premio di governabilità), ma l’efficacia del sistema elettorale nel rappresentare i cittadini-elettori e nel dare indicazioni comunque utili e chiare per il governo responsabile del Paese. E qui si mescolano preoccupazione e speranza. Temo, infatti, che l’obbligo di compiere scelte di coalizione non diminuirà affatto la fatica nel costruire un quadro politico stabile e coerente, ma non rinuncio a sperare di veder smentita questa preoccupazione. E, comunque, meglio questa soluzione della situazione attuale che consegna l’elezione di deputati e senatori a due leggi d’impostazione diversa e che, giustamente, il Capo dello Stato considera al limite della ingestibilità. Non mi dilungo, anche perché il 27 aprile («Fischio di riavvio»: CLICCA QUI ) sull’impulso dato dal presidente Sergio Mattarella e l’11 ottobre («Perché non basta»: CLICCA QUI ) dopo il voto della Camera sul Rosatellum, ho scritto sia dei problemi da risolvere sia delle perplessità sull’ipotesi di nuova legge elettorale che il Senato dovrà presto esaminare. Insisto, qui, su un punto chiave, che sta al centro delle analisi e dei commenti che da anni sviluppiamo sulle pagine di “Avvenire”: possiamo anche farci piacere i listini bloccati corti accompagnati da una quota notevole di collegi uninominali per l’elezione dei due rami del Parlamento, ma non possiamo tacere che si tratta di una risposta solo parziale e ancora troppo verticistica nella selezione dei rappresentati del «popolo sovrano». Vanno riconsegnati ai cittadini elettori la possibilità e il concreto potere di designare i propri eletti. E il referendum del 1991 sulle preferenze, non servì per abolirle tutte visto che erano state usate male e per “controllare” il voto, ma per darcene una sola. Da lì si può e si deve ripartire. Personalmente suggerisco da tempo l’adozione di liste non bloccate sulle quali esprimere una sola preferenza (ma ne accetterei anche io due, “di genere”, nel caso di voto per un uomo e per una donna) oppure il ricorso diffuso a collegi uninominali, ma con primarie di collegio per l’individuazione dei candidati. Dicono che scegliere e far scegliere è un rischio e “costa”. Rispondo che non farci scegliere pienamente e spingerci a scegliere di meno (con l’astensione), costa molto di più. Ed è un rischio enorme, perché così si svuota il cuore della nostra democrazia.

https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/la-democrazia-si-custodisce-riavvicinando-elettori-a-eletti

Aldo Moro: un Cristiano verso l’altare. Incontro a Santa Maria Capua Vetere

La Città di Santa Maria Capua Vetere è stata protagonista del processo di beatificazione dello statista. L’Amministrazione comunale ha aderito alla manifestazione nazionale di chiusura degli eventi, partiti un anno fa, finalizzati ad avviare il processo di beatificazione dello statista e giurista democristiano Aldo Moro. Sabato 23 settembre al Teatro Garibaldi è stata dedicata una giornata alla figura di Aldo Moro, incontro organizzato dall’Assessorato alla Legalità guidato dal vicesindaco Oscar Bobbio con la collaborazione del dott. Giuseppe Casillo.

“La ricorrenza ci induce a riflettere – dichiara Bobbio – su un particolare aspetto della personalità di Aldo Moro, che nel corso della sua vita, con una costante ricerca ed un sofferto impegno, fino alla morte, ha dato concreta testimonianza di una possibile coerenza tra fede e politica. Il valore della sua testimonianza  è fortemente sentito nell’attuale contesto sociale caratterizzato da una diffusa illegalità che alimenta la sfiducia dei cittadini e il disagio giovanile. Perciò questo evento, come evidenziato nella delibera della Giunta comunale che ha indetto la manifestazione, si pone perfettamente in linea con il progetto dell’amministrazione, già avviato con la firma di un protocollo d’intesa con le istituzioni scolastiche e con le autorità civili e religiose, per intraprendere percorsi formativi per giovani, volti a maturare una cultura della legalità e ad inculcare condotte improntate al rispetto del prossimo e dell’ambiente circostante”.

Attualmente è stato accolto, dal tribunale della diocesi di Roma, il ‘supplice libello sulla fama di santità’, cioè il documento che costituisce il presupposto per avviare la causa” e si stanno raccogliendo numerose  testimonianze.

Tra gli invitati e presenti l’avvocato Nicola Giampaolo, postulatore della causa di beatificazione del servo di Dio Aldo Moro, il giornalista Ansa Paolo Cucchiarelli, autore del libro “Morte di un Presidente”, il dottor Giovanni Ricci, figlio del capo scorta di Aldo Moro, la dott.ssa Gabriella Maria Casella, presidente del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, la dott.ssa Maria Antonietta Troncone, Procuratore della Repubblica, S. E. Monsignor Salvatore Viscovo, Arcivescovo di Capua e il sindaco di Santa Maria Capua Vetere Antonio Mirra.  Il convegno che ha visto la partecipazione degli studenti è stato moderato dal giornalista Ermanno Corsi.

Un commento sulla figura del giurista pugliese è rilasciato anche dall’avvocato Giuseppe Simeone, promotore e coordinatore del protocollo della legalità. “Una figura fondamentale quella di Aldo Moro – dichiara Simeone – sia sotto il profilo politico ma soprattutto sotto il profilo umano. In un momento di crisi di valori in cui siamo attanagliati oggi la figura di Moro è un esempio per molti di noi, giovani e meno giovani. Un grande politico, segretario di uno dei più grandi partiti politici, cattolico, uomo delle istituzioni e animatore sin da giovane di un pensiero liberale e cristiano. La sua vita fu barbaramente troncata in un momento in cui il suo partito voleva sperimentare una possibilità di intesa con forze sociali di diverso ideale per riportare la politica al concetto superiore ed universale del dialago e della comprensione tra tutti i componenti della Famiglia Umana. La sua teoria delle “convergenze parallele” è sempre attuale perché il fine ultimo della politica deve e sarà sempre la pacificazione tra i vari corpi sociali e la fraternità tra le varie componenti della Società”

Aldo Moro: un Cristiano verso l’altare. Incontro a Santa Maria Capua Vetere

Diocesi: Capua, al via il progetto “Educare alla legalità”

Dall’Agenzia S.I.R. (Servizio Informazione Religiosa). Al via il progetto “Educare alla legalità”. Ieri si sono riuniti presso la sala giunta del Comune di Santa Maria Capua Vetere i rappresentati e delegati dei 15 soggetti firmati del protocollo della legalità, sottoscritto lo scorso 3 luglio presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Ne informa, oggi, “Kairosnet”, il blog dell’arcidiocesi di Capua. Tante le proposte per il nuovo anno scolastico. Previsti momenti formativi per gli insegnanti, incontri presso gli istituti scolastici con le forze dell’ordine, magistrati e sacerdoti. A portare il saluto dei vertici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere il magistrato Sergio Enea, presidente della sottosezione dell’Associazione nazionale magistrati. Oltre dei momenti formativi per i ragazzi delle scuole proposte una visita a Roma all’Udienza del Santo Padre e una marcia della pace. “Tutto è iniziato il 27 gennaio scorso nell’incontro organizzato presso il duomo di Santa Maria Capua Vetere – ha dichiarato Giuseppe Simeone, delegato dell’arcidiocesi di Capua – con le parole di sua Santità Francesco su questa splendida terra. Nel corso dell’ultimo anno scolastico abbiamo incontrato tantissimi giovani e dopo tanti momenti di ascolto e confronto insieme a sacerdoti, magistrati e forze dell’ordine abbiamo deciso di organizzare anche una visita all’Udienza del Santo Padre e una marcia della pace”.

https://agensir.it/quotidiano/2017/9/12/diocesi-capua-al-via-il-progetto-educare-alla-legalita/ 

Legalità, il protocollo. Patto con Chiesa e scuole

DAL MATTINO – La presidente del palazzo  di giustizia di Santa Maria Capua Vetere, Gabriella Casella, è stata la prima di una lunga serie di firmatari di un documento riguardante un protocollo d’intesa denominato “Educazione alla Legalità” che ha, come obiettivo primario, quello di diffondere i principi di legalità specialmente verso le nuove generazioni. Al protocollo, sostenuto dalla locale amministrazione comunale, ha aderito la Procura della Repubblica con il capo, dott.ssa Maria Antonietta Troncone: l’Arcidiocesi di Capua con il Vicario Generale monsignor Elpidio Lillo, gli Istituti Scolastici della Città del Foro, il Dipartimento di Giurisprudenza con il Direttore Lorenzo Chieffi, l’ordine degli avvocati, la Polizia di Stato di Santa Maria Capua Vetere e la sezione locale dell’Associazione Nazionale Magistrati. Ad aprire la seduta il Sindaco Antonio Mirra che ha ringraziato i protagonisti delle giornate della legalità in città: monsignor Domenico Di Salvia promotore e l’avv. Giuseppe Simeone coordinatore insieme al sacerdote napoletano Don Luigi Merola.

Etica e Politica

I fatti di cronaca ed i discorsi che oramai si rincorrono sempre di più negli ultimi anni in provincia di Caserta ed in generale nel nostro Paese, riaprono un vecchissimo intreccio tra morale e politica. La questione morale è sempre attuale in quanto la stessa non solo non ha superato le intemperie di un’epoca o periodo storico ma addirittura pare senza soluzione definitiva. Oramai è sempre più impellente la necessità di reagire ad un vento di antipolitica in quanto cresce sempre di più l’astensionismo da parte della popolazione contribuendo altresì ad un più generale degrado dei comportamenti sociali e una perdita dei valori. Le infiltrazioni criminali da un lato e il decadimento della politica dall’altro hanno contribuito in maniera più che incisiva all’allontanamento non solo dei giovani e quindi rappresentanti della futura classe sociale ma anche dell’attuale classe media che per decenni sono stati il cuore pulsante e trainante dei maggiori partiti che oggi appaiono sempre di più disgregati e lontani dalla cittadinanza e dai problemi che la affliggono. Il serio problema è che i partiti o meglio quello che resta dei partiti, cioè quelli che si sono formati all’indomani di tangentopoli, si sono arroccati sulle loro sterili posizioni e sulle loro personalistiche visioni dimenticando il bene comune. La programmazione per la costruzione della società che si adegui al veloce evolversi della tecnologia e dell’informazione appare completamente disattesa dagli attuali organigrammi dei partiti che si sono affacciati sul palcoscenico odierno. La popolazione votante appare impressionata da deteriori demagoghi che vogliono imporre la propria visione della società anziché dedicarsi al faticoso lavoro della costruzione mediata e comprensiva delle esigenze di tutte le multiformi componenti che oggi costituiscono la società civile. La questione morale resta attuale e l’unica certezza che regna è la posizione degli Italiani che resta un popolo di moderati.

I giocatori del Napoli in visita ai bambini di don Merola

Da Repubblica – Visita a sorpresa dei giocatori del Napoli nella fondazione di recupero minorile “‘A voce d’è creature” nel quartiere Arenaccia. Lorenzo Tonelli, Elseid Hysaj e Leonardo Pavoletti, accompagnati dal capo ufficio stampa del Napoli Guido Baldari, sono stati accolti dal presidente della struttura don Luigi Merola e da un centinaio di bambini  che, colti di sopresa,  hanno prima intonato l’inno del Napoli e poi scattato centinaia di selfie e  foto ricordo. I tre giocatori hanno poi visitato la struttura, palleggiato con i bambini e partecipato alla premiazione del torneo della legalità che ha visto la partecipazione dei ragazzi del quartiere.  “E’ stato un momento di gioia per tutti i bambini – ha spiegato don Merola – la visita di questi calciatori è servita ad incoraggiare i nostri ragazzi a non arrendersi, a lottare per raggiungere un obiettivo. Essere nati in un quartiere di periferia non è una colpa e non è neppure una cosa brutta. E’ necessario però impegnarsi di più, essere aiutati, incoraggiati e sostenuti. Ringrazio di cuore per la disponibilità – ha concluso il sacerdote – i giocatori e l’intera società Calcio Napoli con la speranza di poter condividere nuovamente momenti come questi”. (vincenzo rubano)

http://napoli.repubblica.it/cronaca/2017/04/28/foto/i_giocatori_del_napoli_in_visita_ai_ragazzi_di_don_merola-164074521/1/#1

Educare alla legalità all’istituto Righi Nervi: il pm antimafia Maresca incontra gli studenti

Dal Mattino – Il sostituto procuratore antimafia Catello Maresca della Direzione distrettuale antimafia di Napoli ha partecipato ieri al sesto incontro sulla legalità, organizzato a Santa Maria Capua Vetere, questa volta, presso l’istituto Righi-Nervi insieme al parroco don Luigi Merola della fondazione «A voce d’e creature».

Nell’aula convegni dell’istituto i docenti e gli alunni hanno incontrato le istituzioni del territorio per un momento di confronto sul tema della lotta alle mafie e alla corruzione. Ai lavori hanno partecipato anche monsignor Di Salvia, parroco del Duomo della Città; l’assessore alla legalità del comune Oscar Bobbio; la professoressa Alfonsina Corvino, dirigente scolastica dell’istituto e l’avvocato Giuseppe Simeone organizzatore e moderatore dei lavori.

Maresca ha esortato i giovani presenti ad essere parte attiva della nostra società civile portando diversi esempi e approfondendo alcuni temi che sono stati oggetto di dibattito. Il sacerdote napoletano ha concluso i lavori della giornata trascinando i tantissimi presenti in questo percorso sulla legalità come solo lui sa fare e ricordando che non si nasce docenti, genitori, alunni, preti ma si nasce come uomini e come donne che devono mettere il cuore in ogni attività giornaliera che si svolge. La dirigente scolastica ha ringraziato gli organizzatori per aver coinvolto l’istituto scolastico sammaritano «in uno splendido percorso al fine di sensibilizzare i giovani sul tema della legalità nella vita comune di tutti i giorni».

http://www.ilmattino.it/caserta/educare_legalita_istituto_righi_nervi_pm_antimafia_catello_maresca_dda_incontra_studenti-2422624.html

Legalità, un incontro al «Mazzocchi» Ricordati don Diana e le altre vittime

CORRIERE DEL MEZZOGIORNO — Continuano gli incontri sulla legalità nella Città di Santa Maria Capua Vetere. Si è svolto, infatti, il secondo incontro presso l’ istituto comprensivo «A.S. Mazzocchi» in occasione della giornata della legalità del 21 di marzo scorso, in cui si ricordano le vittime delle mafie. Ad introdurre i lavori la preside De Cicco che ha poi lasciato la parola all’avvocato Giuseppe Simeone, moderatore della giornata, il quale ha ringraziato i docenti, l’Arma dei carabinieri di Santa Maria Capua Vetere guidata dal capitano Emanuele Macrì, il sindaco Antonio Mirra, l’Assessore alla legalità, già magistrato, Oscar Bobbio e Monsignor Domenico Di Salvia parroco del Duomo.

Il moderatore ha spiegato come è nata la giornata della Legalità e le parole di Papa Francesco, già accennate nel precedente incontro con il procuratore aggiunto D’Amato, presso la scuola Uccella («Questa vostra bella terra richiede di essere tutelata e preservata, richiede di avere il coraggio di dire no ad ogni forma di corruzione e di illegalità»): frase che ha dato lo spunto per un ciclo di incontri sulla legalità che continuerà nei prossimi mesi nelle tante scuole della Città. Tra le vittime di camorra è stata ricordata quella di don Diana, ucciso il 19 marzo 1994 nella sua chiesa di Casal di Principe. «L’amministrazione comunale ha a cuore queste iniziative e proprio per questo ho assegnato in giunta una specifica delega in tema di legalità – ha invece affermato il sindaco Mirra – saremo presenti con l’assessore Bobbio agli incontri, promossi da Mons. Domenico di Salvia e dall’avvocato Simeone». I ragazzi hanno posto delle domande al tenente Izzo e al maresciallo Iodice, rappresentanti dell’Arma intervenuti all’incontro ed hanno spiegato alla platea il ruolo svolto dalle forze dell’ordine sul territorio. A concludere gli interventi mons. Di Salvia, il quale ha esortato gli alunni a continuare in questo cammino della legalità nella loro vita quotidiana, nonché ha ringraziato don Luigi Merola, per l’impegno in questo tema, ricordando il prossimo incontro che si svolgerà il 4 Aprile proprio con il sacerdote di origine napoletana. Infine il parroco del Duomo dopo una preghiera ha impartito una benedizione ai presenti.

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/caserta/cronaca/17_marzo_24/legalita-incontro-mazzocchi-ricordati-don-diana-altre-vittime-3f8eebda-10b3-11e7-a54a-acb1c4418684.shtml

Legalità, riuscita manifestazione all’Istituto Uccella

Dal Corriere del Mezzogiorno — Dopo l’incontro del 27 gennaio nel Duomo di Santa Maria Capua Vetere si è tenuto, presso l’Istituto comprensivo Raffaele Uccella, il primo degli incontri programmati nelle scuole della città del foro. Un tema molto sentito quello della legalità richiamato, nella sua recente visita in Provincia di Caserta, anche da Sua Santità Francesco che disse: «Questa vostra bella terra richiede di essere tutelata e preservata, richiede di avere il coraggio di dire no ad ogni forma di corruzione e di illegalità». Ad aprire lavori il preside Francesco Paolo Casale che ha ringraziato mons. Domenico Di Salvia e l’avvocato Giuseppe Simeone, organizzatori delle giornate della legalità in città, per poi lasciare la parola al procuratore aggiunto presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere Antonio D’Amato e a don Luigi Merola presidente della fondazione «A Voce d’e creature» che ha sede nella storica Villa di Bambù confiscata alla criminalità organizzata. I relatori hanno inviato i giovani presenti a perseguire sempre la strada della legalità e a studiare. A seguire l’intervento dell’assessore del Comune di Santa Maria Capua Vetere, Oscar Bobbio, magistrato in quiescenza, già presidente del tribunale di Torre Annunziata e presidente di Corte di Assise nella città del foro. L’assessore ha ribadito il massimo sostegno dell’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Antonio Mirra, a queste iniziative che sono state e che saranno organizzate. Prima della chiusura dei lavori sono stati consegnati degli attestati di merito ai migliori lavori degli alunni. Infine un augurio di buon lavoro è stato rivolto da mons. Di Salvia ai tanti giovani, dirigenti scolastici, docenti, magistrati, istituzioni presenti nell’Istituto

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/caserta/cronaca/17_marzo_09/legalita-d-amato-don-merola-gli-alunni-dell-istituto-uccella-90b93b5e-04bb-11e7-91e5-e9dc104aa807.shtml?refresh_ce-cp