Categoria: RASSEGNA STAMPA

Conflitto di interessi ed opportunità politica del PD

“Il confine che divide il conflitto di interessi per i politici ed opportunità politica è molto tenue ed il Partito Democratico spesso lo travalica. La questione è già stata resa nota da noi di Forza Italia e speriamo che anche quest’ultimo caso del sig. Di Gregorio Giuseppe, in cui ci siamo imbattuti durante la lettura di deliberazioni comunali, sia solo un caso di omonimia e di coincidenze. In data 21 settembre 2015 con la determinazione  n. 20 l’Amministrazione comunale, sostenuta dal PD, in qualità di ente capofila ambito territoriale EX-C5 ha liquidato la somma di € 66.540,00 per delle prestazione ricadenti nel progetto “Home care premium 2012” a favore della capofila Soc. Coop. “Invento” con sede in via Fiume n. 3 Casapulla. Leggendo sul sito internet della stessa cooperativa si legge che il Dott. Santoro coordina un’equipe composta da una serie di persone tra cui compare il dott. Giuseppe Di Gregorio forse omonimo di un Di Gregorio Giuseppe componente dell’assemblea regionale del partito democratico guidato dal segretario Tartaglione Assunta e dal Presidente Stefano Graziano recentemente eletto e sostenuto dalla locale sezione guidata da Maurizio Capitelli, dall’On. Camilla Sgambato, dal consigliere comunale Giuseppe Stellato nonché ultimo candidato sindaco del PD in Città. Leggendo inoltre l’autorevole stampa abbiamo appreso che un Sig. Di Gregorio Giuseppe è stato eletto all’assembla regionale proprio nel collegio di S. Maria Capua Vetere. Chiaramente nessuno mette in discussione la professionalità delle figure citate, anche perché leggendo le determinazioni di aggiudicazione sia provvisoria che definitiva, apprendiamo che tra le cinque partecipanti proprio la cooperativa “Invento” ha ricevuto una valutazione elevata per l’offerta tecnica pertanto la commissione di gara ha riconosciuto l’alta professionalità accompagnata da un ribasso economico del 1,85% che ha consentito alla struttura di via Fiume 3 di Casapulla di aggiudicarsi la gara.  Nei prossimi giorni richiederemo presso gli uffici dell’ambito tutta la documentazione necessaria sperando di essere smentiti su una vicenda che se fosse confermata contribuirebbe ad alimentare “la questione morale” e l’opportunità politica che tanto si sbandiera ma che nei fatti già è stata calpestata con le vicende del segretario cittadino e di un consigliere comunale PD i quali in via diretta o tramite parenti di primo grado  forniscono servizi al comune sulla cui legalità e professionalità nessuno discute ma che ha visto il silenzio vertici regionali e nazionali a cui chiediamo nuovamente di esprimersi”

Anfiteatro, la zattera del marinaio Lebbioli è affondata

“Prima i liberi pensatori della stampa regionale ed ora anche quelli della stampa nazionale (Il sole 24 ore) bocciano sonoramente gli amministratori sammaritani sui numeri connessi alla presenza dei visitatori nelle zone archeologiche della nostra Città. Sul mare dell’autoreferenzialità è tragicamente affondata la zattera del marinaio Lebbioli infatti nelle colonne della stampa quando si evidenziano i numeri insoddisfacenti interviene la sovrintendente ai Beni archeologici della Campania la quale afferma che l’Anfiteatro “meriterebbe almeno 400mila visitatori”. Ancora quando si analizzano i prezzi del biglietto ed i relativi incassi si legge che “a malapena con gli incassi (il 30% va al concessionario) si riescono a pagare due stipendi dei 35 custodi”. E’ su queste parole lette sulla stampa nazionale che assume sempre più peso il nostro pensiero e cioè che la vera sfida del personaggio che gode di una prebenda a carico dei cittadini non è quella di offrire spettacoli gratuiti, come fatto fino ad oggi dai nostri amministratori, ma quella di immaginare un ciclo economico-culturale autonomo e durevole nel tempo. Tutto viene confermato quando con riferimento all’attuale costo del biglietto d’ingresso, si legge che “difficilmente si consentirà a questo luogo di raggiungere il punto di pareggio tra costi e ricavi fissato in 16 mila visitatori per ogni custode. Che diventerebbero 8mila se il biglietto d’ingresso si elevasse a cinque euro e 4 mila a dieci, la quotazione minima per ammirare le meraviglie al di qua dell’arco di Adriano”

Terremoto nel PD

“Abbiamo appreso dalla stampa le dichiarazioni dell’Assessore Troianiello, in quota PD, in merito alla decisione di presentare le dimissioni non solo per le recenti vicende giudiziarie ma anche perché negli ultimi due anni i momenti di confronto interni al partito sono stati molto duri sia da un punto di vista politico che amministrativo. Chissà cosa pensa di questo terremoto interno al PD il segretario ufficiale Maurizio Capitelli e tutta la segreteria cittadina visto che come ribadito dall’assessore Troianiello la tensione era nota a tutti, altresì certificando il fallimento di quest’Amministrazione Di Muro quando lo stesso delegato alle finanze sottolinea che sono venuti meno gli stimoli che sono indispensabili. Insomma con la campagna elettorale alle porte si iniziano a delineare alcune posizioni ma a questo punto ancora non è chiaro cosa farà il Partito Democratico con le relative rappresentanze sia in consiglio comunale sia in  giunta le quali devono decidere se continuare a fingere dinanzi ai cittadini e percepire le pesanti prebende oppure abbandonare a se stesso il Sindaco Di Muro. Chissà da chi sarà sostituito infine il delegato alle finanze Troianiello forse da qualche qualunquista di turno ma il vero problema politico è se il PD continuerà ad appoggiare quest’Amministrazione consentendole di approvare il bilancio cui lo stesso Assessore Troianiello non crede”

Siamo alle solite: due pesi – due misure del PD

“Che noi di Forza Italia fossimo garantisti è un fatto noto ai nostri concittadini mentre ancora una volta di fronte all’ennesima vicenda giudiziaria riguardante vecchi e nuovi amministratori ed anche alcuni dirigenti del nostro Comune, il Partito Democratico ed i suoi rappresentanti locali, provinciali e nazionali applicano il concetto “due pesi – due misure” a seconda che il caso riguardi un amico o un avversario politico. In molte occasioni e soprattutto per cose di rilevanza sicuramente minore ci siamo dovuti sorbire i moralisti del PD gridare all’indignazione, parlare di opportunità politica e di relative sospensioni o peggio ancora sbandierare ai quattro venti il grido populista delle dimissioni. L’opinione pubblica conosce la nostra posizione in merito e cioè che per noi garantisti fino a prova contraria quindi fino al terzo grado di giudizio una persona è innocente così come affermato dalla Costituzione. Pertanto dopo aver appreso dalla stampa dell’ennesima vicenda giudiziaria non ci siamo stupiti del frastornante silenzio dei moralisti del PD sulla posizione dei dirigenti che hanno incassato la stima dell’attuale amministrazione visto che gli stessi sono al loro posto fiduciario dal 2011. Insomma non si scruta nulla di nuovo all’orizzonte, il solito Partito Democratico con i soliti personaggi tutti rintanati nelle stanze di Palazzo Lucarelli, della locale segreteria oppure nelle stanze di Roma”

Finanziamento agevolato in nuove PMI femminili o giovanili

Arrivano le agevolazioni per donne e giovani che vogliono creare un’impresa previste dalla legge del 2000 sugli incentivi all’autoimprenditorialità e all’autoimpiego: si tratta di un finanziamento agevolato, a tasso zero, che copre il 75% delle spese, per investimenti fino a 1,5 milioni di euro. E’ previsto dal decreto ministeriale dello Sviluppo Economico 140/2015 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 5 settembre, in attuazione dell‘articolo 24 del Dlgs 185/2000. Vengono così fissati criteri e modalità per la concessione di agevolazioni volte a sostenere nuova imprenditorialità «attraverso la creazione di micro e piccole imprese competitive, a prevalente o totale partecipazione giovanile o femminile, e a sostenerne lo sviluppo attraverso migliori condizioni per l’accesso al credito».

Imprese beneficiarie

L’agevolazione è riservata a micro imprese e PMI, costituite in forma societaria (comprese le cooperative), da non più di 12 mesi dalla presentazione della domanda. Si tratta di un incentivo all’autoimprenditorialità giovane o femminile quindi almeno la metà dei soci devono essere donne o giovani fra i 18 e i 35 anni. Obbligatoria l’iscrizione al Registro delle Imprese, l’azienda deve essere nel pieno esercizio dei proprio diritti, non in liquidazione volontaria o sottoposta a procedure concorsuali. Escluse le imprese che non hanno rimborsato eventuali aiuti comunitari illegali o incompatibili. I soci non possono aver controllato imprese che abbiano cessato nei 12 mesi precedenti la domanda un’attività analoga a quella della nuova impresa.

Spese ammissibili

Sono agevolati programmi di investimento fino a 1,5 milioni di euro, che devono essere completati entro 24 mesi dal finanziamento, nei seguenti settori:

– produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli;

– fornitura di servizi in qualsiasi settore;

– commercio e turismo;

– attività riconducibili anche a più settori riguardanti la filiera turistico culturale e l’innovazione sociale: attività finalizzate a valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico, o al miglioramento dei servizi per ricettività e accoglienza. Produzione di beni e fornitura di servizi che creano nuove relazioni sociali o soddisfano nuovi bisogni sociali, anche attraverso soluzioni innovative.

Sono ammissibile le spese relative all’acquisto di suolo aziendale, fabbricati (comprese le ristrutturazioni), macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica, programmi informatici e servizi per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, brevetti, licenze e marchi,formazione specialistica di soci e dipendenti, consulenze specialistiche.

L’agevolazione per l’autoimprenditorialità

E’ un finanziamento agevolato, a tasso zero, per un massimo di otto anni, di importo non superiore al 75% della spesa ammissibile.E’ previsto un piano di ammortamenti, senza interessi, a rate semestrali costanti con scadenza 31 maggio e 30 novembre di ogni anno. L’impresa deve garantire la copertura finanziaria delle spese non coperte dal finanziamento, pari al 25%. Se le rate vengono pagate in ritardo, scattano gli interessi di mora.

La domanda

Bisogna attendere un provvedimento del ministero per l’apertura dei termini di presentazione delle domande, che avverrà con procedura valutativa e procedimento a sportello (articolo 5, Dlgs 123/98). (Fonte: il D.M. 140/2015)

Lettera al direttore di Libero, Maurizio Belpietro, (Falso in Bilancio)

Egregio Direttore,

in questo periodo e soprattutto negli ultimi anni con la discussione in merito alla riforma della Giustizia, che prevede diverse novità, ritorna  il tema del falso in bilancio il quale è stato al centro di dibattiti molto animati. Oggi vorrei porre alla sua attenzione e a quella dei suoi lettori, una mia riflessione su questo tema che spesso ha oltrepassato la semplice analisi tecnico-giuridica e si è fusa con questioni che hanno riguardato l’etica politica e sociale di questo Paese. Il falso in bilancio in parole semplici è inteso come apposizione di poste di bilancio tese a fare risultato diverso da quello effettivo. Ora senza entrare nel merito della questione, la quale presupporrebbe per la sua intrinseca natura e portata un tempo di discussione  maggiore e un approccio interdisciplinare vorrei invece sottolineare alcuni aspetti di questo tema che vengono riflessi nella tematica del bilancio degli Enti Pubblici. I bilanci infatti siano essi pubblici o privati hanno una parte attiva e una parte passiva. La parte attiva è fatta da introiti e da crediti, questi ultimi residui attivi, che in  molti casi superano i 10 anni con conseguente possibilità di perdita del credito vantato per prescrizione o altre cause. Inoltre deve essere evidenziato anche un altro lato della medaglia e cioè che per evitare di avere perdite in bilancio delle amministrazioni pubbliche si preferisce riportare anche questi crediti (residui attivi) che poi saranno spalmati a piacimento o all’occorrenza. Altra chiave di lettura può essere la considerazione che l’immissione di crediti o di previsioni di incassi consenta alle stesse amministrazioni un aumento delle entrate con maggiore possibilità di spesa pubblica. Unico ed impercettibile passo in avanti è stata un recente normativa che prevede l’indicazione nel bilancio pubblico di un fondo crediti di dubbia esigibilità perché ovviamente iscrivere tutte le entrate, anche di dubbia esazione, tende a “gonfiare” i bilanci con la conseguenza di finanziare eventualmente ulteriori spese.

In questo caso cosa succede secondo Lei e qual è il suo pensiero su questo tema? Lo Stato redige una disciplina in tema di falso in bilancio ma dall’altro lato non fa esso stesso un eventuale falso in bilancio in queste occasioni di redazione di un bilancio?  Infatti una minore entrata su quelle previste potrebbe determinare un maggior debito o un aumento del residuo passivo determinando un disavanzo a carico del contribuente. Tutto questo viene determinato da imperizia o da una redazione cosciente?

In questo caso il discorso etico e morale di uno Stato dove va a finire?

Pubblicata il 07/09/2015

http://www.liberoquotidiano.it/lettere/11825633/Falso-in-Bilancio-.html

La cultura ed i 7000 caffè

Abbiamo protocollato un documento con cui proponiamo ed invitiamo i compagni Carlo Troianiello (PD) e Rosario Lebbioli (Rinnovamento) ad un’attività assessoriale mirata ed in particolare alla valorizzazione, ad esempio, di opere quali la tela di Giacinto DIANO  “L’Assunzione di Maria in Cielo”,  “La deposizione di Gesu’ dalla croce” di Francesco De MURA e  la statua dell’Assunta di Antonio Migliorini, tutte allocate nel nostro Duomo il quale già di per sé e’ un’opera monumentale piena di storia e di particolari degni di nota. Se si vuol parlare di cultura, di patrimonio da valorizzare, di marketing territoriale non si può prescindere dall’inserire tali opere in un circuito adeguato che non sia la solita guida turistica che poi va a morire su uno scaffale impolverato di un archivio comunale. Come forza politica responsabile volendo affrontare il problema anche sotto il profilo di programmazione e soprattutto della produttività i cittadini sammaritani si staranno chiedendo se a tali sviste possono però corrispondere pesanti emolumenti mensili  perpetrati di mese in mese e per anni i quali non dimentichiamo pesano sulle tasche dei contribuenti. Ancora ci chiediamo che tipo di cultura vogliono proporre se poi si prescinde primariamente da queste sopradette opere e non solo visto che praticamente viviamo in un museo a cielo aperto ma forse le voci del popolo che qualificano  le attività dei compagni Troianiello – Lebbioli come rientranti nella sfera del semplice intrattenimento gratuito appaiono plausibili. Forse era opportuno risparmiare i 7000 caffè ed utilizzare il corrispettivo per iniziative più significative.

Commissioni Consiliari 2014, grazie nostra azione riduzione 50 %

Il grande lavoro di vigilanza, controllo, informazione e denuncia sull’uso del denaro pubblico, fianco a fianco con i cittadini e fuori gli inciuci di Palazzo Lucarelli, ha iniziato a dare i suoi primi risultati anche sulle spese delle commissioni consiliari. Dall’analisi dei primi documenti raccolti abbiamo ottenuto una riduzione superiore al 50% delle spese sostenute negli anni precedenti infatti la cifra complessiva liquidata nel 2014 per le commissioni consiliari è pari a circa 29 mila euro rispetto ai circa 68 mila euro relativa al 2012 e 60 mila euro relativa al 2013. Chiarito che da tali importi sono esclusi i compensi per le sedute del consiglio comunale e altri importi richiesti dai componenti delle commissioni dopo questo importantissimo risultato sullo sperpero del denaro pubblico continueremo a batterci anche per la mancata trasparenza sulla produttività di tali commissioni e cioè detto in parole semplici sulla possibilità di ogni cittadino di verificare in qualsiasi momento tramite strumenti informatici cosa hanno realmente prodotto coloro che sono stati eletti ed in generale coloro sono deputati alla gestione della macchina amministrativa. Infatti la quantità del compenso e’ direttamente proporzionale alla qualità degli argomenti oggetto delle sedute operate dalle commissioni e restiamo in attesa di conoscere i verbali non ancora pubblicati.

Come forza politica responsabile che si è posta sempre al fianco dei cittadini nella lotta agli sprechi non ci fermiamo al solo dato economico ma ragioniamo anche in termini di produttività e di trasparenza in un momento storico in cui i nostri concittadini e non solo sono colpiti da tasse di tutti i tipi.

Anfiteatro, il marinaio Lebbioli si è arenato

“Abbiamo assistito alla querelle in corso tra liberi pensatori della stampa e gli stizziti amministratori sammaritani sui numeri connessi alla presenza dei visitatori nelle zone archeologiche della Città, numeri che avrebbero significato la validità degli sforzi sostenuti dall’amministratore Lebbioli e ripresi come tali dal Presidente del Consiglio Mattucci. Indubbiamente la forza trainante delle visite effettuate è dovuto principalmente all’effetto della gratuità nei luoghi dipendenti dai Ministeri competenti e non certamente dai progetti immaginati e pagati dall’amministrazione tramite le tasche dei cittadini tutti. A nostro parere il marinaio Lebbioli sull’onda lunga si è arenato con una semplice risacca. Infatti l’agganciamento delle attività assessoriali alla gratuità non hanno determinato un maggiore interesse alla qualità dell’attenzione dei visitatori ma solo lo sfruttamento di una possibilità di epoca borbonica per solleticare l’occasione fruibile senza pagare un doveroso impegno da parte del visitatore. D’altronde diventa incomprensibile come si connetta la gratuità con l’aumento dei ricavi perché se gratuito non c’è incasso e cosi infatti il programma invadeteci se è stato gratuito per i visitatori non lo è stato per i contribuenti. La vera sfida del personaggio che gode di una prebenda a carico dei cittadini non è quella di offrire spettacoli gratuiti ma quella di immaginare un ciclo economico-culturale autonomo e durevole nel tempo utilizzando anche programmi che sono stati ignorati. Infine il fiorire di attività commerciali nella piazza antistante l’Anfiteatro è dovuto sicuramente all’intuito di operatori commerciali e non certo a facilitazioni o agevolazioni amministrative promosse dall’assessore.

L’Anfiteatro Campano tra autoreferenzialità e interrogativi

Abbiamo letto considerazioni diverse sulla capacità di attrazione messa in campo da autorevoli esponenti della maggioranza (PD – Rinnovamento) in merito all’estate sammaritana concentrata sull’Anfiteatro Campano. Da un lato l’esultanza autoreferenziale espressa dall’Assessore Lebbioli che ha sbandierato numeri esaltanti di presenze e partecipazione ma per contro una primaria testata giornalistica commenta negativamente le presenze, gli incassi e gli scarsi vantaggi apportati al tessuto commerciale della Città. Infatti il giornalista mette in evidenza come l’impatto turistico promosso dagli autori del programma abbia perso, anche nell’apertura di ferragosto, l’ennesima occasione per il rilancio del comparto turistico. In sintesi pur volendo apprezzare gli sforzi effettuati dall’Assessore è risultata evidente la mancanza di una reale programmazione di marketing territoriale che però ha visto con una puntualità svizzera, aggiungiamo noi di Forza Italia, il pagamento di emolumenti e spese varie da un lato e dall’altro le solite esultanze per i risultati non ottenuti e al quale oggi Lebbioli ed i suoi compagni del PD devono trovare una diversa scusa della solita strumentalizzazione politica della minoranza. Questo fallimento del competente Assessore in giunta Lebbioli e non solo, certificato da soggetti terzi non interessati e non certo da noi di Forza Italia, evidenzia tra le altre cose un aspetto politico da noi sempre sottolineato e cioè il costo di pesanti stipendi mensili e spese a fronte di una mancata produttività. Continuando la disamina dell’articolo si legge che bisogna guardare ai fatti con oggettività e la vocazione turistica spesso sbandierata con troppa leggerezza, nella realtà non esiste ma sembra piuttosto essere solo una chimera, un leitmotiv da spot pubblicitario, la maggioranza dei visitatori effettua visite estemporanee, recandosi direttamente sul posto per motivi culturali e la promozione del territorio non è stata mai realizzata pertanto non servono creativi in grado di inventare qualcosa di straordinario ma basterebbe limitarsi a quello che già c’è. Pertanto noi di Forza Italia chiediamo di sapere gli obiettivi preventivati dal “rinnovatore” Rosario Lebbioli, i consuntivi ottenuti evidenziando quelli che sono gli indicatori indipendenti dalla strumentalizzazione politica.