Categoria: RASSEGNA STAMPA

‘La legalità conviene’, successo per l’evento al Don Bosco

Da Caserta Report – Si è svolto lunedì 16 aprile 2018 nel Teatro Don Bosco di Caserta il convegno sul tema “la legalità conviene” organizzato dal Rotary Club Caserta Terra di Lavoro 1954. L’incontro con gli alunni delle scuole di Caserta è stato moderato dal dott. Oscar Bobbio magistrato ed ex Presidente del Tribunale di Torre Annunziata. L’incontro si è aperto con i saluti del Presidente del Rotary Fabrizio Fusco  e con il prezioso intervento del dott. Raffaele Piccirillo,  Capo Dipartimento del Ministero della Giustizia. A seguire l’intervento di Antonio Diana, Presidente della Fondazione “Mario Diana onlus”, istituita dai familiari dell’imprenditore casertano Mario Diana, vittima innocente della criminalità organizzata. Una testimonianza sentita quella del figlio di Mario che a soli 49 anni, la mattina del 26 giugno del 1985, fu ucciso nella piazza Petrillo di Casapesenna. “Ha perso la vita per aver difeso dalla camorra la sua società di trasporti”, ha poi stabilito la terza sezione della Corte d’Assise del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere il 30 dicembre del 2008. La verità è stata ricostruita anche grazie alle dichiarazioni di due collaboratori di giustizia, che hanno confessato di aver commesso il delitto. La testimonianza per La Fondazione ‘A Voce d’’e creature Onlus presieduta da Don Luigi Merola è stata portata dall’avvocato Giuseppe Simeone, collaboratore in provincia di Caserta del sacerdote napoletano. Una testimonianza ascoltata sentitamente dai presenti ai quali il giovane avvocato ha raccontato la storia di Don Luigi, dei suoi scugnizzi, di Annalisa Durante e della Fondazione che ha sede nella “Villa di Bambù” confiscata alla criminalità organizzata. Nell’anno duemila Don Luigi diventa parroco di San Giorgio, parrocchia del quartiere napoletano di Forcella. In questo quartiere don Luigi  denuncia la camorra e fa smantellare tutte le telecamere installate dai clan consegnando al questore una videocassetta per documentare lo spaccio di droga. Nello stesso anno viene intercettata la frase di un camorrista: «Lo ammazzerò sull’altare». E’ proprio tale frase che segna l’inizio della vita blindata del parroco a cui, nel 2004, viene assegnata la scorta che è svolta dall’Arma dei carabinieri. La testimonianza dell’avvocato Simeone continua con il  tragico evento dell’uccisione,  avvenuta il 27 marzo 2004, di una ragazza di 14 anni, Annalisa Durante, trovatasi per caso a passare nel luogo dove era in atto un agguato camorristico. Una ragazza bellissima con gli occhi azzurri uccisa in via Vicaria Vecchia. Un proiettile le trafigge l’occhio e il cervello. Tre giorni di agonia e muore.

‘La legalità conviene’, successo per l’evento al Don Bosco

‘Il volo del gregario’, il messaggio del campione Gigi Mele alle future generazioni

Da CasertaNews – Trasformare la presentazione di un libro, a volte noiosa e interminabile, in una giornata di autentica festa. E’ quello che è successo stamattina all’auditorium dell’Istituto Comprensivo ‘Presidio della Legalità’ di Macerata Campania dove si è celebrata non una semplice formalità alla presenza di autore e protagonista del volume ‘Il volo del Gregario’ ma una autentica lezione di vita, oltre che di cultura. E’ quello che ha saputo realizzare la dirigente scolastica Carmela Mascolo, unitamente al corpo docente dei due istituti da lei diretti. Oltre agli alunni di Macerata Campania erano presenti – da protagonisti – anche quelli dell’A.S. Mazzocchi di Santa Maria Capua Vetere, accomunati – come ha detto la preside – dalla sinergia che fa sviluppare valori comuni. Lo spunto è stato tratto dal racconto delle gesta di Gigi Mele, ciclista professionista degli anni sessanta, mirabilmente raccontati dalla penna del figlio Silver che ha saputo coniugare da par suo la professionalità del giornalista alla venerazione del figlio che ha colto nelle imprese del papà gli stimoli da trasferire alle nuove generazioni e alla futura memoria di persone che pur conoscendo l’uomo, spesso dimentica del valore sociale e sportivo che la sua vita rappresenta.“

E’ stato un continuo intreccio di aneddoti, ricordi, menzioni di grandi campioni che si alternavano agli interventi degli ospiti che si succedevano al tavolo dei relatori. I sindaci dei comuni di Santa Maria Capua Vetere, rispettivamente Antonio Mirra e Stefano Cioffi, coglievano la ghiotta opportunità offerta dall’evento per non limitarsi ai semplici saluti ma estendevano il loro intervento ad apprezzate riflessioni sul senso della volontà ferrea che deve spingere ciascuno di noi ad ambire sempre più in alto. E d’altra parte il libro nasce proprio dalla volontà che il bambino Gigi comunica alla sua maestra svelandole cosa ‘vorrà fare da grande’, in occasione di un compito sulla scalcagnata lavagna che campeggiava nella rudimentale aula dell’immediato dopoguerra. Non hanno fatto mancare il proprio contributo il colonnello Vincenzo Lauro, comandante del Quartier Generale Italiano della Base Nato di stanza a Lago Patria ed un emozionato professor Giuseppe Cutolo, presidente del Comitato Regionale della FCI, che non è riuscito a completare – in preda ad una vivissima commozione – il suo intervento. In sala il comandante della Stazione dei Carabinieri di Macerata Campania, Baldassarre Nero, il presidente dell’Associazione Ciclistica Madonna della Libera di San Tammaro, Giuseppe Serulo, l’avvocato Peppe Simeone, sempre presente in occasione di eventi inerenti i temi della Legalità. Nessun intervento ha provocato noia o sbadigli, anzi la mattinata si è sviluppata in un crescendo rossiniano quando una lunga serie di alunni delle due scuole medie hanno espresso riflessioni o rivolto domande al protagonista e all’autore del libro.

Insomma una intensa giornata vissuta all’insegna della curiosità, della sete di sapere e da valori autentici e genuini trasmessi alle generazioni che vengono su e che intendono proseguire sul cammino tracciato dagli esempi che oggi vengono loro additati. Particolare emozionante il racconto del protagonista Gigi Mele quando apriva parentesi con aneddoti di vita vissuta con autentici campionissimi del mondo dello sport: Anquetil, Massignan, Taccone, personaggi conosciuti solo attraverso libri e giornali specializzati, sembrava che ti passavano accanto come capitava al ‘gregario di Calvi Risorta’ nelle sue molteplici tappe che lo vedevano protagonista.  A lui era affidato il messaggio finale per i guerrieri di domani: ‘basta volere fortemente il riscatto, quando gli altri ti denigrano o ti offendono, per ottenerlo’ e soprattutto ‘ricordate che ci vogliono doti eccezionali per essere un campione, ma bisogna essere ancor più tenaci e determinati per essere un gregario.

http://www.casertanews.it/eventi/presentazione-libro-gigi-mele-macerata-campania.html

Cyberbullismo, tour negli istituti scolastici

Dal settimanale dell’Arcidiocesi di Capua – Kairos News – Educare al vero, al bene e al bello è garanzia di civiltà e di spiritualità. È in questa prospettiva che si vedono unite le varie realtà a sostegno della crescita dell’uomo. Nell’ambito del protocollo di intesa “Educazione alla Legalità” sono stati organizzati degli incontri sul tema del cyberbullismo. Si sono svolti i primi cinque incontri degli otto previsti negli istituti scolastici della città di Santa Maria Capua Vetere. I principali protagonisti sono gli alunni che guidati dai loro docenti hanno preparato cartelloni, slide, brani musicali, letture e video su questo argomento.

“Dobbiamo dedicarci insieme alla protezione della dignità dei minori con grande determinazione, contrastando con tutte le forze quella cultura dello scarto che oggi si manifesta in molti modi a danno soprattutto dei più deboli come sono appunto i minori” Così l’avvocato Giuseppe Simeone, rivolgendosi agli alunni, docenti e relatori, ricordando le parole di Papa Francesco sul bullismo. L’avvocato, componente della commissione per la Pastorale Sociale e del Lavoro dell’Arcidiocesi di Capua, ha ricordato ai tanti partecipanti la Lettera Enciclica “Laudato Sì” con la quale il Santo Padre esorta ad allargare nuovamente lo sguardo, a riorientare la tecnica e di metterla al servizio di un altro tipo di progresso, più sano, più umano, più sociale e più integrale (112).  “Il senso della legalità non è un valore che si improvvisa. Esso esige un lungo – continua l’avvocato Simeone – e costante processo educativo. La sua affermazione e la sua crescita sono affidati alla collaborazione di tutti, ma in modo particolare alla famiglia, alla scuola, alle associazioni giovanili, ai mezzi di comunicazione sociale, ai vari movimenti che nel Paese hanno un potere di aggregazione ed un compito educativo, ai partiti e alle varie istituzioni pubbliche, alla parrocchia attraverso la catechesi, al volontariato che si pone al servizio delle persone in difficoltà. Giustizia e la legalità, colte nelle loro radici profonde, scaturiscono dalla moralità e si configurano come amore – e per i credenti come carità o amore evangelico – verso ciascuna persona e verso la comunità. Dobbiamo imparare a coniugare carità e giustizia”

Le attività programmate rientrano nel protocollo stipulato lo scorso 3 luglio presso la Presidenza del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere e che vede uniti 18 partner sul tema dell’educazione degli studenti. I sottoscrittori sono il Comune di Santa Maria Capua Vetere, l’Arcidiocesi di Capua, il Tribunale di Santa Maria Capua, la Procura della Repubblica, la Questura di Caserta con il locale commissariato di Polizia di Stato, l’Università degli Studi della Campania Dipartimento di Giurisprudenza, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, l’Associazione Nazionale Magistrati sezione di Santa Maria Capua Vetere, le dirigenze scolastiche degli istituti scolastici di Santa Maria Capua Vetere, l’Ufficio di Sorveglianza di Santa Maria Capua Vetere, il Centro per la Giustizia Minorile della Campania.

Cyberbullismo, una risposta ad un problema drammatico

Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie

Dall’ufficio nazionale per  l’educazione, la scuola e l’università della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) – Nell’ambito del protocollo di intesa “Educazione alla Legalità” è stata organizzata la “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie”. Il 21 marzo delle rappresentanze di studenti e docenti degli istituti scolastici della Città di Santa Maria Capua Vetere si incontreranno presso la villa comunale per formare il corteo che darà vita alla marcia della pace unitamente alle forze dell’ordine e alle Autorità. Ogni istituto scolastico ha scelto come testimone una vittima di mafia che ricorderà in un momento pubblico di riflessione. La giornata terminerà con il saluto delle autorità religiose e laiche.

Le attività programmate rientrano nel protocollo stipulato lo scorso 3 luglio presso la Presidenza del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere e che vede uniti 18 partner sul tema dell’educazione degli studenti. I sottoscrittori sono il Comune di Santa Maria Capua Vetere, l’Arcidiocesi di Capua, il Tribunale di Santa Maria Capua, la Procura della Repubblica, la Questura di Caserta con il locale commissariato di Polizia di Stato, l’Università degli Studi della Campania Dipartimento di Giurisprudenza, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, l’Associazione Nazionale Magistrati sezione di Santa Maria Capua Vetere, le dirigenze scolastiche degli istituti scolastici di Santa Maria Capua Vetere, l’Ufficio di Sorveglianza di Santa Maria Capua Vetere, il Centro per la Giustizia Minorile della Campania.

Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie

Cyberbullismo, una risposta ad un problema drammatico

Dall’ufficio nazionale per  l’educazione, la scuola e l’università della Conferenza Episcopale Italiana (CEI)  – Educare al vero, al bene e al bello è garanzia di civiltà e di spiritualità. È in questa prospettiva che si vedono unite le varie realtà a sostegno della crescita dell’uomo. Nell’ambito del protocollo di intesa “Educazione alla Legalità” sono stati organizzati degli incontri sul tema del cyberbullismo. Otto gli appuntamenti previsti negli istituti scolastici della città di Santa Maria Capua Vetere. I principali protagonisti saranno gli alunni che guidati dai loro docenti prepareranno dei lavori su questo argomento. Gli incontri si svolgeranno dal 28 febbraio al 20 marzo 2018.

Le attività programmate rientrano nel protocollo stipulato lo scorso 3 luglio presso la Presidenza del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere e che vede uniti 18 partner sul tema dell’educazione degli studenti. I sottoscrittori sono il Comune di Santa Maria Capua Vetere, l’Arcidiocesi di Capua, il Tribunale di Santa Maria Capua, la Procura della Repubblica, la Questura di Caserta con il locale commissariato di Polizia di Stato, l’Università degli Studi della Campania Dipartimento di Giurisprudenza, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, l’Associazione Nazionale Magistrati sezione di Santa Maria Capua Vetere, le dirigenze scolastiche degli istituti scolastici di Santa Maria Capua Vetere, l’Ufficio di Sorveglianza di Santa Maria Capua Vetere, il Centro per la Giustizia Minorile della Campania.

http://educazione.chiesacattolica.it/cyberbullismo-una-risposta-ad-un-problema-drammatico/

Incontro con il Prof. Stefano Zamagni, economista e componente della Pontificia Accademia delle Scienze

Un nuovo incontro sull’economia civile promosso dall’Arcidiocesi di Capua. Il convegno con il Prof. Stefano Zamagni, promosso dall’Ufficio diocesano di Pastorale Sociale e del Lavoro, si è svolto il 27 febbraio 2018 nel Seminario di Capua. Il professore Zamagni ha incontrato alle ore 18.00 presso la sala Capeceleatro, alla presenza del Vicario Generale Mons. Elpidio Lillo, gli operatori pastorali. Il professore è stato il protagonista di un momento di approfondimento sui temi dell’economia civile. Stefano Zamagni, economista di fama nazionale e membro della Pontificia Accademia delle Scienze è stato uno dei principali collaboratori del Santo Padre Benedetto XVI nella stesura dell’Enciclica “Caritas in Veritate”.

Al Teatro Garibaldi con gli alunni dell’Istituto Righi-Nervi. Formazione, lavoro, sinodo dei giovani e legalità.

Da Kairos News –  L’incontro si è svolto giovedì 25 gennaio a Santa Maria Capua Vetere. Ad aprire la manifestazione  presentata dagli alunni e docenti dell’istituto superiore la Preside Alfonsina Corvino che ha accolto tantissimi giovani e famiglie provenienti da ogni parte della provincia di Caserta. Formazione, lavoro, professioni, sinodo dei giovani e legalità questi i principali temi affrontati dal palco dello storico teatro della Città del Foro che ha visto anche gli interventi di Don Vincenzo Gallorano della pastorale giovanile e dell’avvocato Giuseppe Simeone della pastorale sociale del lavoro, giustizia e pace dell’Arcidiocesi di Capua. Confrontarsi e ascoltare i giovani, le loro aspettative i loro desideri, dubbi e anche critiche, accompagnarli nelle avventure da affrontare ai nostri tempi è stato l’obiettivo di questo pomeriggio. Gli alunni della scuola ad indirizzo professionale, tecnico ed artistico hanno illustrato e esibito insieme ai loro docenti e alla prof.ssa Giovanna Cecere i lavori realizzati durante il percorso di studio come dipinti, scenografie, protesi odontotecniche e realizzazione di abiti.

Al Teatro Garibaldi con gli alunni dell’Istituto Righi-Nervi. Formazione, lavoro, sinodo dei giovani e legalità.

Diocesi: Capua, conclusa la winter school di economia civile

Dall’Agenzia S.I.R. (Servizio Informazione Religiosa) – “Trasmettete quanto imparato e ricevuto in questi giorni a tutti, a partire dalle comunità parrocchiali”. Così l’arcivescovo di Capua, mons. Salvatore Visco, rivolgendosi ai giovani partecipanti della winter school di economia civile. Felicità, lavoro e sostenibilità sono stati i temi che 25 giovani hanno affrontato nei giorni scorsi, partecipando a lezioni e ascoltando testimonianze, riflessioni e condivisioni. Ad accoglierli, i componenti dell’Ufficio diocesano di pastorale sociale e del lavoro. Per parlare di felicità, la prima lezione è stata affidata a suor Alessandra Smerilli, docente di Economia politica all’Auxilium e socio-fondatore della Scuola di Economia civile. Protagonista della seconda giornata è stato Johnny Dotti, pedagogista e imprenditore sociale, arrivato a Capua per parlare di lavoro. L’ultima lezione è stata tenuta da Leonardo Becchetti, docente di Economia politica all’Università romana di Tor Vergata e presidente di Etica Sgr, per ragionare sulla sostenibilità. I pomeriggi della winter school sono stati per i giovani studenti “il momento per gli incontri con un mondo che ‘fa’ economia civile mettendo al centro persone e relazioni”. Tra i rappresentanti delle aziende incontrati, Simona Internò (Amec), impegnata con i ragazzi delle scuole, e Luca Raffaele (Next), che ha presentato come fare rete nel territorio e le nuove competenze legate allo sviluppo sostenibile.

https://www.agensir.it/quotidiano/2018/1/11/diocesi-capua-conclusa-la-winter-school-di-economia-civile/

Arcidiocesi di Capua, una winter school per giovani cercatori di senso

Da Economia di Comunione – Troviamo la felicità e la ricchezza di senso della nostra vita, non se la cerchiamo di per sé, ma come risultato del dedicare la nostra vita ad una causa utile per gli altri. Basterebbe questa frase di John Stuart Mill per sintetizzare la winter school di Economia Civile dal titolo: Giovani cercatori di senso. Felicità, lavoro, sostenibilità che 25 giovani della Arcidiocesi di Capua hanno vissuto dal 3 al 5 gennaio. Parrocchie, università, servizio civile, associazioni culturali e movimenti, diverse le realtà coinvolte.
Una esperienza di vita fra lezioni e testimonianze, riflessioni e condivisioni. Gli occhi un po’ assonnati di chi ha appena finito di festeggiare l’arrivo del nuovo anno, i giovani partecipanti popolano la sala Baccarini del seminario diocesano. Un quaderno, qualche articolo sull’economia civile, un po’ di libri da consultare. Vincenzo Mercinelli, direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale Sociale e del Lavoro li accoglie con il loro carico di aspettative e perplessità. La presentazione dello staff e Mercinelli arriva al dunque: «L’economia civile ci offre un nuovo sguardo sulla realtà, un diverso paradigma di sviluppo, inclusivo e biodiversificato, un approccio trasversale e interdisciplinare».
Per parlare di felicità, la prima lezione è affidata a suor Alessandra Smerilli: «Fine delle vacanze natalizie anticipata con gioia per essere a Capua e fare un pezzo di strada insieme a questi giovani». Suor Alessandra, docente di Economia Politica all’Auxilium e socio-fondatore della Scuola di Economia Civile, è da sempre impegnata nello studio e nella ricerca. «L’economia o è civile o è incivile perché avendo a che fare con l’umano non può essere neutrale». E raccontando che «l’economia civile si preoccupa della giustizia mentre cerca l’efficienza» suor Alessandra dimostra agli studenti che parole come dono, gratuità, entusiasmo e cuore sono all’interno del mercato, delle imprese e del lavoro, nascoste forse, ma presenti e decisive. La necessità di accompagnare il cambiamento dei nostri tempi («In una società liquida è importante educare persone solide»!) e si apre la strada ad una profonda riflessione sulla felicità, che è questione complessa. L’etimologia della parola, lo sviluppo integrale della persona, l’immenso tema della fiducia, il paradosso della felicità, l’effetto delle diseguaglianze, i beni relazionali. «É un momento in cui essere giovani può fare la differenza – conclude la Smerilli accendendo la speranza – e là dove non vi viene lasciato spazio, andate a conquistarvelo».
Protagonista della seconda giornata è Johnny Dotti arrivato a Capua per parlare di lavoro. Pedagogista e imprenditore sociale, uomo dalle mille esperienze e scelte concrete, ascoltare Dotti è come stare al centro di un uragano ma legati bene ad una corda. «Cosa è successo al lavoro»? e Johnny porta tutti a bordo di una ideale macchina del tempo: dagli anni ‘70 (almeno!) e la crisi petrolifera, al decennio successivo e il crollo del muro di Berlino, il debito pubblico e la globalizzazione. «Intanto –spiega Dotti – il lavoro scende sotto traccia e la parola d’ordine diventa “consumo” insieme all’affermarsi di teorie economiche che resteranno indiscusse a lungo. L’aumento del debito e la seconda crisi (2007-08) a cui la società sta rispondendo con due pericolose ideologie: la sicurezza (garantita dalla tecnica) e l’efficientismo (chiesto alle macchine e agli uomini). Una crisi di senso dunque che ha bisogno di “contribuzione e sostenibilità” attraverso la costruzione di alleanze da parte di chi si sente responsabile perché libero di generare valore». Johnny risponde alle domande degli studenti smontando certezze e ricostruendo punti di vista dove «l’importante non è vincere o contabilizzare ma vivere un’esistenza in cui non tradire se stessi è come respirare: una vocazione irrinunciabile».
La lezione di venerdì è tenuta infine da Leonardo Becchetti, docente di Economia Politica (Roma Tor Vergata) e presidente di Etica Sgr, per ragionare di sostenibilità. Mente lucida, comunicatività vivace, impegno attivo. Il prof. Becchetti cattura l’attenzione degli studenti con un gioco per dimostrare che gli uomini non sono, per natura, massimizzatori di profitto ma cercatori di senso e «il senso più profondo della loro vita sta nella generatività, cioè nella capacità di generare valore per e insieme agli altri. Desiderare, far nascere, accompagnare e lasciar andare i quattro passi fondamentali per persone, imprese e organizzazioni generative». Dunque cooperazione e la metafora del trapezista, la ricchezza dei territori e il genius loci, i parametri BES oltre il PIL, la tutela delle pari opportunità e la formazione, la circolarità dell’economia e la dignità del lavoro, l’urgenza di politiche macroeconomiche coraggiose. E ancora l’esperienza delle Settimane Sociali, le buone pratiche. Il sistema a quattro gambe e il ruolo dei cittadini attivi, il voto con il portafoglio, i cash mob etici. Con il professor Becchetti si starebbe a parlare per ore! Per fortuna i suoi editoriali continuano a guidarci in un mare di informazioni posticce e mezze verità.
Un ultimo cenno ai pomeriggi della winter school: l’incontro con un mondo che “fa” economia civile mettendo al centro persone e relazioni. Quindi spazio a Simona Internò (Amec) e il suo impegno con i ragazzi delle scuole: le resistenze incontrate, la creatività, l’alleanza con il territorio. Fare rete e valorizzare il territorio sono stati ampiamente richiamati anche da Luca Raffaele (NEXT) che ha sottolineato l’importanza dell’acquisizione di nuove competenze legate allo sviluppo sostenibile e la necessità di impostare relazioni consumatori-imprese basate su fiducia, valutazione e capitale reputazionale. Giovedì pomeriggio i giovani “winterini” ricevono infine un dono nel dono, incontrando Antonio Capece (Ambiente Solidale), Antonio Picascia(Cleprin) e Simmaco Perillo (NCO). Storie di uomini semplici, abituati a cooperare e lavorare promuovendo la qualità dei prodotti e il riscatto sociale, proprio tra Caserta e Napoli dove la camorra non è (solo) il ragazzotto folkloristico delle serie televisive, ma una “cultura” subdola e persistente. «Non siamo eroi e denunciare è un dovere; non abbiamo cercato scorciatoie, abbiamo creduto nello Stato nonostante l’indifferenza generale». Questi tre amici, prima ancora che tre imprenditori, hanno gli occhi un po’ lucidi mentre raccontano che l’etica è con-vincente e ti rende “felice”, resistente ad ogni compromesso, lontano dalla corruzione”. E se lo dicono loro, c’è da crederci!

http://www.edc-online.org/it/studia-con-noi/scuole-edc-italia/13957-capua-una-winter-school-per-giovani-cercatori-di-senso.html

Inaugurato l’anno accademico dell’ISSR “San Roberto Bellarmino” con una Lectio Magistralis su “Economia e Profezia”

Da Economia di Comunione – Il ritorno da Bratislava, l’allerta meteo e il volo annullato. La soluzione (semplice!) sarebbe stata una telefonata per disdire la lectio. L’alternativa (più complicata!) era cambiare programma. Cercare l’unico volo disponibile per Roma, in un altro aeroporto, per poi raggiungere Capua. La parola data ad un amico, l’impegno preso con una comunità. Il professore Luigino Bruni racconta l’imprevisto e rende ancora più preziosa la sua presenza all’apertura dell’anno accademico dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Roberto Bellarmino” dell’Arcidiocesi di Capua, lunedì 11 dicembre. Nell’introduzione del direttore Antonio Tubiello, il ricordo di Agostino Cilardo, diacono permanente della diocesi e docente di Storia delle Religioni all’ISSR, morto recentemente per un male incurabile.

«La società di mercato negli ultimi anni assomiglia sempre più a una religione con le sue statue, riti e templi». Il professore Bruni, economista con vocazione umanista e appassionato studioso della Bibbia, entra nel cuore della lectio magistralis dal titolo Economia e Profezia tracciando un percorso chiaro con un linguaggio profondo e lucide riflessioni. Operatori pastorali, studenti ed insegnanti ascoltano, curiosi, un economista parlare di Profezia. «Le grandi imprese capitalistiche si stanno accorgendo che per comprare il cuore dei propri dipendenti c’è bisogno di un codice simbolico forte e lo stanno prendendo dalla sfera religiosa» osserva Bruni raccontando, ad esempio, la presenza nelle imprese di coach che cercano di imitare i padri spirituali. E ancora l’uso di parole come missione, vocazione, fedeltà, merito; i finti riti di iniziazione, le pseudo-liturgie di marketing, la ricerca dell’eterna giovinezza. «Le grandi multinazionali si nutrono dei giovani consumando le loro passioni, il loro entusiasmo e la loro incondizionata generosità. Ma – sottolinea il prof. – il registro simbolico più pericoloso, e forse meno evidente, il capitalismo lo sta prendendo, con un balzo indietro di millenni, dal totemismo e i suoi sacrifici. Sacrificio è una parola chiave delle nuove imprese globali: sacrificio di tempo, della vita sociale e famigliare. Con l’inganno di doverne essere addirittura felici, il sacrificio diventa l’atto necessario per poter sperare nel “favore degli dèi”: fare carriera, guadagnare molto, avere stima e riconoscimento dall’alto. E, come nei sacrifici agli antichi dèi e idoli, oggi in queste imprese più si dona tempo e vita più vengono richiesti tempo e vita, finché un giorno esauriamo le nostre offerte».

Ecco allora l’intervento necessario della profezia e dell’economia come “profezia applicata”. «I profeti, la tradizione sapienziale e poi Gesù – continua Bruni – hanno operato una rivoluzione religiosa straordinaria anche per la loro radicale lotta anti-idolatrica. Il profeta svuota il mondo dagli idoli, lo libera dalle ideologie e il cristianesimo ha superato per sempre l’antica logica sacrificale, perché al sacrificio degli uomini offerti a Dio ha sostituito il sacrificio-dono di Dio offerto agli uomini, istaurando l’era della gratuità» (parola che il capitalismo non conosce né riconosce, perché gli idoli non sono sazi mai e non conoscono il dono). Il tentativo di svuotare il mondo dagli idoli e liberarlo dai sacrifici è però ancora in corso perché la tendenza a costruire idoli per adorarli è sempre forte negli uomini. Riscoprire dunque la dimensione profetica della società, dell’economia, della Chiesa è una sfida urgente e prioritaria.

Amico e conoscitore dei profeti, il professore ne restituisce una immagine complessa e meravigliosa: «I profeti sono uomini e donne che ricevono una vocazione, incontrano una voce, e parlano in nome di quella voce distinguendola dalla propria». I profeti veri si sentono sempre inadeguati e spesso il compito del profeta è temporaneo. Hanno un nemico pericoloso, il falso profeta, che generalmente si auto-candida e tende a dire sempre quello che gli altri, soprattutto i potenti, vogliono sentirsi dire. «Invece – evidenzia Bruni – c’è sempre una tensione radicale tra i profeti veri e il potere perché il profeta sa vedere la naturale tendenza di ogni potere a pervertirsi e trasformarsi in tirannia. Lo vede, lo dice, lo grida. Sa che l’unica azione positiva nei confronti dei potenti è la denuncia, la critica, lo smascheramento delle loro reali intenzioni al di là delle parole belle e ruffiane». E infine, il profeta ha uno sguardo diverso sul mondo, è abitato da una luce che gli consente di vedere cose che gli altri non vedono, sempre dalla prospettiva dei poveri e degli oppressi. «La vera sfida per tutti e per ciascuno, come persone, come cittadini e come comunità religiose è quello di non dimenticare i poveri, stare di più nelle periferie, nelle fratture, in quei luoghi dove la vita e l’economia rinascono ogni giorno».

Il commento di Bruni ad una della pagine più belle di tutta la Bibbia, tratta dal libro di Isaia (Is 21, 6-12 ), conclude la lectio magistralis e regala un ultimo tratto, pieno di poesia, umanità e realismo, del profeta: Shomèr ma-millàilah? (Sentinella, quanto manca al giorno?). […] Il profeta è sentinella della notte. Non è uomo o donna della luce, non è abitante del mezzodì. Sa che la notte non è per sempre, l’alba arriverà, ma soprattutto sa di non sapere quando e sa che «è ancora notte». Abita la notte, come tutti, ignorante, come tutti, del tempo dell’aurora. Non chiama la notte giorno, non accende fuochi per spegnere il buio. La conosce, è il suo tempo, e non dà risposte che non può dare. Il profeta non è un astrologo, non sa leggere le stelle, non è un indovino né un aruspice. Non è questo il suo mestiere. Lui è “colui che sta”, rimane nel suo posto di vedetta notturna. E lì spera, attende, crede, non sa, come tutti, con tutti. Ma dialoga con i passanti, parla con i viandanti della notte: «Se volete domandate, domandate ancora, tornate a chiedere» […]. Dunque una lezione “profetica” costruita attorno alle parole sperare e attendere che, come ha sottolineato l’arcivescovo Salvatore Visco nel ringraziare il relatore invitandolo a tornare presto, assume un significato ancora più importante in questo tempo di Avvento, per definizione tempo di attesa e speranza. «L’incontro con i profeti, di ieri e di oggi, ci aiuta a vivere il presente e le notti del mondo con fiducia e coraggio» conclude l’Arcivescovo.

Nel viaggio che mi riporta a Firenze per lavoro, è ancora notte, ma l’alba conquista presto il suo spazio. Le luci dei lampioni non sono più necessarie, le città si animano e il sole è alto. La legge della vita ci insegna che dopo la notte arriva sempre il giorno, in momenti diversi cambiando latitudine, ma la luce torna a regalare calore e colori che ci lasciano sempre senza fiato. E dunque alle diverse latitudini delle nostri notti, più o meno profonde, più o meno lunghe lasciamoci prendere per mano dai veri profeti senza smettere di “domandare, domandare ancora e tornare a chiedere: Sentinella, quanto manca al giorno”?

http://www.edc-online.org/it/home-it/eventi-italia/13883-capua-bruni-economia-e-profezia-devono-camminare-insieme.html