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Local Tax – Aumento tasse in arrivo

Una Local Tax che riunisca IMU, TARI, TASI, addizionali IRPEF e altre imposte comunali in un unico tributo. Il Governo Renzi ha confermato ai Comuni l’arrivo della tassa unica, delineandone i contorni e lastricando la via per una liberalizzazione delle aliquote.

Per capire se la Local Tax si applicherà già dal 2015 bisogna seguire in questi giorni i lavori sulla Legge di Stabilità, anche se in realtà gli emendamenti sono già stati presentati e i tempi di approvazione son così stretti che è plausibile ipotizzare che il Governo imponga l’ennesima fiducia blindando il testo.

E’ necessario sottolineare che le cose hanno preso una piega decisamente favorevole per i Comuni, un po’ meno per i contribuenti. In pratica, la ricetta di semplificazione per il cittadino promessa da Matteo Renzi si tradurrebbe nel dare carta bianca ai Comuni:

Ai Comuni verrebbe poi lasciata anche la possibilità di introdurre ulteriori sgravi, basati sull’ISEE, oltre a quelli che dovrebbero essere reintrodotti. In sostanza oltre ad unificare l’imposta sugli immobili in una “local tax” si potrebbe assistere al ritorno delle aliquote standard e detrazioni fisse sulle abitazioni principali così come era stato inizialmente previsto per l’IMU (200 euro più 50 per ciascun figlio convivente con meno di 26 anni).

Fondamentalmente la nuova imposta dovuta deriverà dalla somma delle aliquote IMU e TASI, ma ancora non si sa se verrà o meno previsto un tetto complessivo del 10,6 per mille, eventualmente incrementabile di un ulteriore 0,8 per mille, o si lascerà mano libera ai Comuni. L’aliquota standard potrebbe essere portata ad valore tra il 3,3 per mille, il massimo applicato nel 2014, ed il 4 per mille dell’IMU 2012 così da compensare la riduzione del prelievo sulle case di più basso valore catastale.

Per ora, visti i tempi stretti per la definizione della nuova “local tax”, che il Governo vuole rendere operativa già dal 2015, rimarrà fuori dall’imposta unica sugli immobili la TARI, la tassa sui rifiuti che prevede modalità di calcolo molto sono diverse non prendendo in considerazione la rendita catastale dell’immobile.

L’Amministrazione Di Muro svaluta crediti per 7 Mln di euro

L’assordante silenzio dell’assessore alle finanze del Partito Democratico Carlo Troianiello ha forse un perché e questo perché pesa a carico dei cittadini, nel bilancio di previsione 2014, oltre 7 Mln di euro. Sono le parole di Giuseppe Simeone (F.I.) che spiega – leggendo nelle pieghe dell’ultimo bilancio di previsione approvato da questa amministrazione Partito Democratico – Fratelli d’Italia –  liste civiche è stata inserita nella voce “fondo di svalutazione crediti” la  pesantissima cifra che potrebbe svuotare le tasche dei già tartassati cittadini. Senza voler essere molto tecnici possiamo dire che, come ha chiarito l’Osservatorio per la finanza e la contabilità degli enti locali, questo fondo ha la funzione di compensare eventuali minori entrate derivanti da crediti divenuti parzialmente o totalmente inesigibili, crediti per i quali è certo il titolo giuridico ma è divenuta dubbia e difficile la riscossione per condizioni oggettive e viene utilizzato al fine di preservare l’ente da possibili squilibri. Inoltre  leggendo il documento dell’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale (IFEL) – Fondazione ANCI viene specificato che quando un credito è dichiarato definitivamente e assolutamente inesigibile lo si elimina dalle scritture finanziarie e, per lo stesso importo del credito che si elimina, si riduce il fondo svalutazione crediti. Questa è l’implicita risposta dell’assessore Troianiello che aspettavamo da tempo?

Noi di Forza Italia abbiamo concentrato da sempre la nostra attenzione sulla gestione della macchina comunale, sulla razionalizzazione della spesa pubblica e sui crediti comunali. Pertanto questa pessima gestione dell’ibrida Amministrazione Di Muro – Mattucci – Stellato si traduce in un  ulteriore danno a carico dei cittadini/contribuenti i quali dovranno ricevere minori  servizi o sborsare altri denari per compensare i buchi di bilancio derivanti dalla mancata riscossione dei residui attivi (crediti comunali)

Il Mattino – Download

Bilancio Preventivo 2014 (Fondo Svalutazione Crediti) – Download

Partito Democratico in stato di confusione

Abbiamo letto le recenti dichiarazioni, riportate dalla stampa, del capogruppo PD alla Camera dei deputati On. Roberto Speranza secondo cui il Partito Democratico è il partito della nazione e al riguardo noi di Forza Italia – dichiara Giuseppe Simeone – ricordiamo che in una Nazione non c’è un solo partito ma c’è una maggioranza che Governa il Paese ed una minoranza che svolge funzione di controllo. Colpisce anche la dichiarazione secondo cui “al di fuori del PD c’è solo confusione ed inquietudine”  invece egli non si accorge che all’interno dello stesso Partito Democratico ci sono varie anime contrastanti che forse in alcuni casi sono state definite antirenziane e sulle quali si consumano vendette politiche fuori e dentro il Parlamento.  Inoltre ci permettiamo di ricordare che il Partito Democratico, senza l’appoggio di Forza Italia in parlamento, sulle riforme non andrebbe da nessuna parte se non verso uno scioglimento anticipato delle camere. Forse il capogruppo del Partito Democratico – continua Giuseppe Simeone – quando parlava di confusione ed inquietudine si riferiva oltre che alla situazione a livello nazionale anche alla disastrosa situazione locale ed in particolare alla nostra Città in cui abbiamo il Partito Democratico in stato confusionale che governa con la destra di Fratelli d’Italia e con delle liste civiche di non meglio decifrata inquadratura politica.

Insieme per Forza

“Insieme per forza” come nell’omonimo film di Frank Coraci i cui attori politici, della Città del foro, sono Biagio Di Muro Sindaco, Giuseppe Stellato, Maurizio Capitelli rispettivamente consigliere e segretario del Partito democratico, Dario Mattucci nella duplice veste di “rinnovatore” civico e componente di Fratelli d’Italia. Sono le parole di  Giuseppe Simeone (F.I.) che spiega – quello che noi di Forza Italia affermiamo da tempo e cioè che questa è un’amministrazione di sinistra è chiaro ed inequivocabile ma quello che sbalordisce ancora una volta sono le dichiarazioni del gruppo dirigente “Rinnovamento/Fratelli d’Italia” che parla di larghe intese con il Partito Democratico e di  un governo di salute pubblica, sperando che non sia questo un ritorno ai più tragici eventi della rivoluzione francese (riferendomi al sistema fiscale vigente). Finalmente il Partito Democratico, attraverso il suo segretario, ha inteso imprimere all’azione del partito significati puramente politici e di primogenitura rispetto ad un becero patto amministrativo tenuto in piedi dal singolo voto del Presidente Mattucci, nell’ultimo consiglio comunale, determinando cosi la prosecuzione in vita di questa amministrazione. Infine se non si vogliono prendere in considerazione le opinioni politiche di Forza Italia ricordiamo ai nostri concittadini, al segretario Maurizio Capitelli e al Presidente Mattucci che solo qualche giorno fa il segretario del Partito Socialista Nicola Leone, componente della stessa maggioranza, ha dichiarato attraverso la stampa che il Governo Di Muro e del Partito Democratico è disastrosamente fallito.

Ipoteca nulla senza contraddittorio

Con la sentenza n. 19667 la Corte di Cassazione concede ai contribuenti maggiori possibilità di bloccare l’ipoteca, che deve essere ritenuta illecita nel caso in cui l’Amministrazione finanziaria non abbia attivato il contraddittorio. In sostanza, essendo una misura lesiva dei diritti del soggetto, l’Amministrazione finanziaria deve sempre attivare il contraddittorio con l’interessato prima di poter iscrivere un’ipoteca come misura cautelare per mancati pagamenti da parte di un contribuente. In generale spetta al Fisco l’obbligo di attivare sempre il contraddittorio preventivo rispetto all’adozione di un provvedimento che possa incidere negativamente sui diritti e sugli interessi del contribuente, pena la nullità dell’atto.

Il caso riguardava la nullità dell’ipoteca iscritta da Equitalia per dei debiti erariali non pagati, non preceduta dalla comunicazione al contribuente con la quale questo viene preventivamente avvertito dell’iscrizione sui suoi beni immobili, nel caso in cui non venisse esercitato il diritto di difesa o non si provvedesse al pagamento del dovuto entro il termine di 30 giorni.

Ricordiamo che l‘obbligo di comunicazione preventiva è stato imposto con il Dl 70/2011 (Decreto Sviluppo), entrato in vigore solo successivamente ai fatti di causa, ma per la Corte di Cassazione tale obbligo era comunque vigente nell’ordinamento anche prima della modifica normativa, in considerazione delle previsioni della legge 241/1990 e dello Statuto del contribuente (legge 212/2000). Più nel dettaglio l’articolo 21-bis della legge 241/1990 prevede un obbligo generalizzato di comunicazione dei provvedimenti limitativi della sfera giuridica dei destinatari, mentre l’articolo 6 dello Statuto del contribuente prevede che debba essere garantita l’effettiva conoscenza da parte del contribuente degli atti a lui destinati.

Pertanto la normativa prevede che l’iscrizione di ipoteca debba essere comunicata al contribuente per non ledere i suoi diritti e tale comunicazione costituisce il presupposto imprescindibile per la stessa impugnabilità dell’atto. La sentenza della Corte assume particolare importanza, dunque, affermando che il diritto al contraddittorio costituisce principio generale applicabile in qualsiasi procedimento amministrativo tributario. Infine, secondo la Cassazione, l’iscrizione eseguita in violazione dell’obbligo del contraddittorio conserva la sua efficacia, fino a quando il giudice non ne ordina la cancellazione.

Proposta Anfiteatro Campano

forzaitalialogo

Il Gruppo Forza Italia SMCV ha presentato la seguente proposta alla Soprintendenza

Oggetto: Richiesta autorizzazione

I sottoscritti Avv. Giuseppe Simeone in qualità di responsabile Club in S. Maria Capua Vetere  e Alessandro Maffei in qualità di componente del direttivo provinciale giovanile Forza Italia

PREMESSO 

che sono venuti a conoscenza del degrado in cui versa l’Anfiteatro Campano oltretutto evidenziato alla cronaca nazionale da un recente servizio giornalistico di Sky TG 24.

 CONSIDERATO

che è volontà dei sottoscritti, per quanto nelle proprie possibilità, organizzare una giornata finalizzata alla pulizia dell’Anfiteatro Campano da carte, lattine, bottiglie e ogni altro rifiuto che possa ledere la bellezza dello storico monumento in questione.

CHIEDONO

alla S.V. il rilascio di un’autorizzazione per poter procedere all’organizzazione di quanto esposto secondo modalità sia tempistiche che tecniche che vorrete gentilmente comunicarci nelle forme che riterrete più opportune

 

Avv. Giuseppe Simeone                                                                                                    Alessandro Maffei

Responsabile F.I.  SMCV                                                                                                    Forza Italia Giovani

Credito di 1000 euro per famiglia Sammaritana

Mentre a livello nazionale il PD fa dei famosi 80 euro un’arma mediatica di buona politica qui a S. Maria Capua Vetere lo stesso Partito Democratico tace in merito ai crediti comunali, cioè soldi dei cittadini, oltre i dieci anni sui quali potrebbe incombere un pericolo di prescrizione in quanto il credito più datato risale al 1986.  Sono le parole di Giuseppe Simeone (F.I.) che spiega – come sempre il concetto due pesi due misure è una costante del PD infatti non comprendiamo come mai decorsi, oltre 90 giorni, dal 22 Luglio nessuna risposta risulta ancora pervenuta al nostro gruppo consiliare. Vogliamo ricordare che parliamo di circa 9 Mln di euro di crediti comunali cioè il 10% del totale dei residui attivi, circa 83 Mln di euro, che devono essere riscossi dal nostro Comune. Infatti se consideriamo che il nostro comune ha circa 33.000 abitanti e ritenendo una media di 4 persone per famiglia ricaviamo un dato di 8.300 nuclei familiari con un conseguente credito di circa 1.000 euro per famiglia. Quindi noi di Forza Italia non comprendiamo perché 80 € devono costituire un caso nazionale mentre un credito di 10 volte superiore, vantato dai cittadini della nostra Città, non deve avere neanche una risposta diretta unicamente a salvaguardare il credito dei cittadini. Alla data odierna tutto tace a Palazzo Lucarelli in merito all’interrogazione a risposta scritta avente ad oggetto soldi dei nostri cittadini/contribuenti i quali devono essere sempre pronti con le proprie tasche per rimpinguare le casse comunali con le innumerevoli tasse (TASI, TARI, IUC) mentre quando si discute di crediti dei cittadini, che potrebbero essere utilizzati ad esempio per abbassare le tasse,  tutto tace e non si ricevono risposte

Regolamento Congressi 2014 –

I Congressi comunali potranno prendere il via dal 15 dicembre per ricostruire e rinnovare Forza Italia. Come stabilito nell’ultimo Ufficio di presidenza, diamo il via ufficiale alla stagione congressuale 2014/2015, che riguarda tutti i Comuni e le Province italiane. I coordinatori provinciali dovranno, entro la fine di questo mese, individuare in ogni Comune della loro Provincia (anche tra i 5.300 Comuni inferiori a 5.000 abitanti) un “Portabandiera” di Forza Italia che sia responsabile delle operazioni di tesseramento, e che sia disponibile a svolgere una precisa attività al riguardo.
È una tappa fondamentale della riorganizzazione di Forza Italia sul territorio e del coinvolgimento attivo dei nostri sostenitori, che attraverso i congressi comunali potranno scegliere in modo democratico chi dovrà rappresentare e guidare Forza Italia in ogni Comune.
Questi Congressi dovranno essere il luogo di un confronto libero e approfondito, al termine del quale tutti dovremo impegnarci a lavorare lealmente e serenamente con i dirigenti scelti dalla nostra base.
Le adesioni si chiuderanno il 30 novembre prossimo e i Congressi comunali potranno prendere il via dal 15 dicembre successivo. Tutti i Congressi comunali e provinciali dovranno tenersi entro il mese di marzo 2015. Eventuali proroghe potranno essere valutate solo nelle realtà interessate a elezioni regionali o amministrative e in ogni caso dovranno essere discusse caso per caso.

Regolamento_Congressi_2014 – Download

Tassazione Partite IVA – Legge di Stabilità 2015

Tassazione forfettaria per i liberi professionisti con partita Iva che guadagnano poco. È uno degli obiettivi contenuti nella bozza di Legge di Stabilità 2015. La misura riguarderà chi guadagna fino a 15 mila euro lordi l’anno, con ricavi da 15 mila a 40 mila euro e in un certo senso modificherà  l’attuale regime dei minimi. Al momento, infatti, gli under 35 con ricavi fino a 30 mila euro pagano un’imposta al 5%. Col nuovo sistema ai ricavi verrà applicata un’imposta al 15%, ma non ci saranno più limiti di età. L’unico modo per uscire dal regime agevolato sarà sforare i limiti di reddito o le altre condizioni, come i tetti di spesa. Oltre alle condizioni sui ricavi, il testo della bozza prevede infatti che possano accedere al sistema della tassazione forfetaria i professionisti, o gli esercenti attività di impresa, che nell’anno precedente hanno sostenuto spese fino a 5 mila euro lordi per lavoro accessorio e lavoratori assunti anche a progetto e che, al momento della chiusura dell’esercizio finanziario, hanno registrato un costo dei beni strumentali (tra cui non rientrano gli immobili usati per l’esercizio della professione) fino a 20 mila euro.  Chi entra nel regime forfetario è escluso dagli studi di settore e può destinare  fin al 49% del proprio reddito per eventuali collaboratori.  Non  possono accedere alle agevolazioni i residenti in Paesi che non assicurano un adeguato scambio di informazioni fiscali, le persone che si avvalgono di regimi speciali ai fini Iva o di regimi forfetari di determinazione del reddito.  Le nuove regole saranno valide dal primo gennaio 2015, ma usufruirne sarà una scelta del professionista. I vecchi minimi, cioè quelli con ricavi fino a 30 mila euro, che pagano l’imposta al 5%, non passeranno automaticamente al nuovo sistema, ma resteranno nel vecchio regime fino al compimento del trentacinquesimo anno di età o allo scadere del  quinquennio agevolato.

Legge di Stabilità 2015 – Aumento dell’IVA

Aumentano dal 2016 le aliquote IVA oggi al 22% e 10% in base alla Legge di Stabilità 2015. E’ previsto un incremento spalmato, rispettivamente,  in tre e due anni. Dunque, se ad esempio l’aumento fosse di un punto percentuale per ciascun anno, nel 2018 l’IVA ordinaria arriverebbe al 25%. Si tratta di una delle misure inserite nel capitolo relativo alle “ulteriori misure di copertura”.  In realtà l’articolo 43 della bozza della Legge di Stabilità per ora non precisa l’entità degli aumenti percentuali dell’imposta, ma solo che sarà automatico a partire dal 2016. Situazione economica peggiore del previsto nella nota di aggiornamento al DEF dove l’Italia rivede al ribasso le previsioni di crescita e rinvia al 2017 il pareggio di bilancio. Inoltre per assicurare il raggiungimento degli obiettivi viene prevista appunto una clausola di salvaguardia nella Legge di Stabilità 2015 che agisce sulle aliquote IVA.  Infatti si legge “nella Legge di Stabilità 2015 è ipotizzata una clausola sulle aliquote IVA e sulle altre imposte indirette per garantire il raggiungimento dell’obiettivo di Medio Termine per un ammontare di 12,4 miliardi nel 2016, 17,8 miliardi e 21,4 miliardi nel 2017 e 2018”. La clausola, inserita nella parte del DEF dedicata alle raccomandazioni UE, ha quindi lo scopo di rassicurare l’Europa sul rispetto dei vincoli di bilancio. Non ci sono altre precisazioni su come sarà modulato l’eventuale intervento sulle aliquote IVA.  C’è invece una stima dell’impatto che la misura avrebbe sulla crescita: 0,7 punti di PIL in meno nel triennio 2016-2018, consumi e investimenti in calo di 1,3 punti percentuali, sempre nel triennio. Quindi mentre da un lato si cerca in teoria di finanziare la riduzione della pressione fiscale, compensando 18 miliardi di tasse, dall’altro non si favoriscono i consumi in quanto l’eventuale aumento dell’IVA andrebbe a pesare su tutti i contribuenti italiani indistintamente. Per quanto riguarda i conti, la nota di aggiornamento al DEF rivede al ribasso il PIL 2014 a -0,3% contro il + 0,8% previsto ad aprile. Il deficit è al limite del 3%, tetto massimo previsto dal Patto di Stabilità europeo, sopra il quale rischiano di scattare nuovamente procedure d’infrazione che, in un momento recessivo, avrebbero un pesante impatto sui conti. Il Documento di economia e finanza sottolinea la gravità della crisi e insiste sulla necessità di politiche espansive.