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Proposta Tariffe Dehors

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Oggetto: Integrazione proposta inerente le tariffe da applicare al Regolamento Comunale per l’occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche con elementi di Arredo Urbano “Dehors” – Per le Attività di Ristoro

I sottoscritti Gerardo Capitelli in qualità di consigliere comunale capogruppo Forza Italia, componente della 5 ^ Commissione consiliare (Attività Produttive, Turismo, Cultura e Servizi Pubblici), e Avv. Giuseppe Simeone responsabile Club Forza Italia SMCV inviano ulteriore integrazione a seguito dell’ultimo incontro del 24.03.2014. Precisato che ad oggi la volontà espressa dalle altre componenti politiche presenti in commissione e riconfermata nella seduta di commissione del 24.03.2014 è quella di dividere  le tariffe in 3 (tre) categorie

Premesso che:

– attualmente con Deliberazione di G.C. n 199 del 18.11.2013 la tariffa unica come da tabella 22 ivi riportata è pari ad € 0,56 centesimi al mq;

– la base di calcolo annua è di 300 gg;

sulla tariffa unica viene applicato uno sconto del 30 (trenta) %.

– Riteniamo utile proporre le seguenti variazioni alle predetta deliberazione nel seguente modo:

Tariffa A  0,40 centesimi al mq/gg – Tariffa B  0,20 centesimi al mq/gg – Tariffa C  0,15 centesimi al mq/gg

A queste tariffe si applica uno sconto secondo il seguente schema

1    Mese di occupazione tariffa standard                                (Pagamento anticipato)

3    Mesi di occupazione sconto del 20% della tariffa base    (Pagamento anticipato)

6    Mesi di occupazione sconto del 30% della tariffa base    (Pagamento anticipato)

12  Mesi di occupazione sconto del 45% della tariffa base    (Pagamento anticipato)

24  Mesi di occupazione sconto del 55% della tariffa base  – (Pagamento anticipato)

La tabella non si applica all’impresa che intende occupare il suolo pubblico per il solo periodo di feste riccorrenti, eventi speciali o straordinari  (nel caso ad esempio 10 giorni per il ferragosto) in questo caso la tariffa base sarà aumentata del 120 (centoventi) %, questo per tutelare l’imprenditore che investe a medio/lungo termine

Inoltre proponiamo che sia immesso un modulo (ONLINE) di richiesta specifico con relativo bollettino allegato di pagamento.

La nostra proposta nasce da un semplice concetto e cioè che le procedure devono essere chiare e semplici.

Riteniamo che con queste tariffe si avrà la possibilità di modulare la tariffa secondo le esigenze dei richiedenti.

La presente proposta viene inviata, anche al Dirigente di settore, per conoscenza.

Avv. Giuseppe Simeone                                                                                             Gerardo Capitelli

Responsabile F.I.  SMCV                                                                  Cons. Comunale Capogruppo  F.I.                   .

Proposta Ticket Servizi Sociali & Potenziamento Fondi

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Oggetto: proposta inerente le modalità di assegnazione dei pacchi alimentari

I sottoscritti Gerardo Capitelli in qualità di consigliere comunale capogruppo Forza Italia e Avv. Giuseppe Simeone responsabile Forza Italia SMCV

 Premesso che:

–  in data 19 Marzo 2014 con protocollo n. 0009066 veniva presentata una proposta inerente le modalità di assegnazione dei pacchi alimentari mediante l’introduzione dei buoni acquisto (Ticket).

–  in data 31 Marzo 2014 con protocollo 00010427 il dirigente del settore  esprimeva parere favorevole in merito alla suddetta proposta;

– Forza Italia è particolarmente sensibile alle problematiche delle famiglie in difficoltà ed in condizioni economiche svantaggiate

Ritenuto che:

–  sia trascorso troppo tempo senza addivenire, come da noi richiesto, alla convocazione di un tavolo di concertazione per la formulazione e/o la ricezione di nuove idee da parte anche delle altre forze politiche presenti in consiglio comunale;

CHIEDONO 

–   che siano immediatamente avviate le procedure affinché sia accolta la nostra proposta;

–   che questa Amministrazione aumenti la dotazione finanziaria a supporto del progetto “Programma Lotta alla Povertà” e pertanto preveda in Bilancio la spesa netta di € 100.000,00 annuale

Avv. Giuseppe Simeone                                                                                                       Gerardo Capitelli

Responsabile F.I.  SMCV                                                                                     Cons. Comunale Capogruppo  F.I.

                                          

Altri 7,5 Mln di euro a rischio di insolvenza

Il Gruppo di Forza Italia SMCV ha continuato l’approfondimento delle tipologie di credito vecchie di almeno 10 anni che l’Amministrazione di S. Maria Capua Vetere  tenta di recuperare. Noi di Forza Italia  su forte sollecitazione proveniente dalla cittadinanza, sempre più preoccupata della forte esposizione creditoria delle casse comunali che potrebbe ricadere, in caso di qualche prescrizione, sulle tasche dei contribuenti e quindi della popolazione abbiamo continuato lo studio avviato in seguito all’approvazione dell’ultimo bilancio consuntivo. “Dopo i rilevantissimi crediti evidenziati nelle settimane scorse – dichiara Giuseppe Simeone dirigente cittadino Forza Italia – abbiamo concentrato la nostra attenzione sul credito relativo al servizio idrico integrato che risale al 1997 ed ammonta a quasi 3 Mln di euro oltre che su ciò che viene trascritto genericamente nell’elenco fornitoci dal Comune, come riscossione di crediti diversi per un ammontare di circa 1,5 Mln di euro che risale al 1995. In ultimo e non meno importante un credito relativo alle risorse finalizzate al codice della strada (Polizia Municipale) per circa 251 mila euro per gli anni 2002 e 2003. In sintesi solo sommando i crediti di queste tre tipologie di residui attivi, che risalgono al lontano 1995, arriviamo ad un ammontare di quasi 5 Mln di euro a cui vogliamo aggiungere i crediti derivanti da altri Enti come quelli dovuti da trasferimenti di capitali dalla Regione per circa 1,5 Mln di euro e di crediti derivanti dalla Cassa Depositi e Prestiti per circa 1 Mln di euro che risalgono rispettivamente al 1995 e al 1986. Ci chiediamo quali siano le ragioni per cui altri 7,5 Mln di euro non siano stati riscossi almeno facendo principalmente riferimento al servizio delle acque di cui ci hanno chiesto fortemente conto i cittadini i quali si domandano se si tratta di incapacità dell’Amministrazione o di incapienza dei debitori. Delle due l’una. Noi di Forza Italia continueremo, come sempre, sia a mantenere alta l’attenzione sulle procedure adottate per il recupero dei crediti sia a richiedere alle competenti Autorità Comunali il resoconto delle eventuali prescrizioni che potrebbero verificarsi e che andrebbero a pesare, eventualmente, sulle tasche dei nostri cittadini sulla cui testa  già versano svariati tipi di tasse di tutti i tipi messe in campo dal Partito Democratico di cui questa Amministrazione è parte integrante unitamente al Sindaco Di Muro e al Presidente del Consiglio Comunale Mattucci che si deve assumere tutte le responsabilità di governo cittadino nonostante si dichiari continuamente di Fratelli D’Italia”

Da Whirlpool 758 Mln di euro per l’acquisto di Indesit

Whirlpool ha raggiunto un accordo con Fineldo per l’acquisto di una quota di maggioranza della Indesit proprietaria di un polo produttivo anche in provincia di Caserta. La quota di maggioranza è pari al 60,4% della storica azienda marchigiana e il prezzo fissato è di 758 milioni di euro pari a 11 euro per azione. L’operazione deve essere accolta in maniera assolutamente positiva, nonostante l’atteggiamento prudente e le pressanti richieste dei sindacati che chiedono una riunione per avere rassicurazioni sul rispetto del piano industriale concordato, in quanto è importante sottolineare che la Whirlpool ha il suo Headquarters in Italia a Comerio e pertanto nella nostra Nazione vengono adottate le scelte decisionali. L’acquisto da parte della storica azienda Americana inoltre rappresenta un importante investimento in un periodo in cui l’economia stenta a ripartire e in una Nazione, come la nostra, in cui il costo del lavoro è tra i più alti. L’abbassamento del costo del lavoro è una necessità invocata ormai storicamente dalle imprese, che si ritrovano ogni giorno a denunciare l’incidenza di imposte, contributi e affini sulla voce del costo del loro personale, con evidenti restrizioni alla possibilità di assumere nuovi lavoratori.

Ad ogni modo l’operazione di acquisto Indesit dovrebbe chiudersi entro la fine dell’anno con l’approvazione del tribunale di Ancona e le autorizzazioni dell’Antitrust. Nei giorni scorsi Indesit ha chiuso a piazza affari a 10,53 euro. Whirlpool intende finanziare l’operazione per cassa, insieme a finanziamenti bancari e al ricorso al mercato del debito statunitense e internazionale. C’era attesa sulla cessione dell’azienda di elettrodomestici, alla quale stavano guardando anche la svedese Electrolux e la cinese Sichuan Changong.

Financial Times – Italia merita aiuto da UE

L’Italia merita aiuto sulla questione dei migranti. A dirlo in un editoriale è il Financial Times, secondo cui l’Unione europea non può più ignorare la situazione. La pensa allo stesso modo il Wall Street Journal, che qualche ora prima del FT titolava: “I rifugiati non possono essere un onere solo dell’Italia”.

“Ciò che fa infuriare Renzi e gli italiani”, continua il giornale britannico, è la sensazione di “agire da soli nel tentativo di salvare vite umane”. Il paese, spiega il Financial Times, paga 9 milioni di euro al mese per finanziare l’operazione Mare Nostrum, ma riceve poco sostegno dai partner europei, anche se, ricorda il quotidiano della City, molti migranti entrano in Italia come primo passo per andare altrove.

A irritare gli italiani, continua il Financial Times, è anche il fatto che gli altri governi europei si rifiutano di condividere gli oneri per trasferire i migranti. “È vero, la Germania lo scorso anno ha ricevuto 100 mila richiedenti asilo, ma la maggior parte degli stati europei, timorosi di aumentare il sentimento anti-immigrati, hanno offerto asilo solo a poche centinaia di essi”.

L’Unione Europea, è la conclusione del giornale britannico, deve dunque porre la questione dei migranti sui barconi in cima alle sue priorità, soprattutto data la probabilità che continuino gli sconvolgimenti nel Medio Oriente.

Qualche ora prima del Financial Times, anche il Wall Street Journal sollevava la questione delle responsabilità nella gestione dell’emergenza migratoria. “La determinazione della Marina italiana nel salvare i migranti – scrive WSJ – è in contrasto con l’approccio di molti leader dell’Unione europea”. Lo dimostra il fatto, si legge ancora, che nel Consiglio europeo di fine giugno i capi di stato e di governo dell’UE non siano riusciti ad “approvare nuove misure per aiutare l’Italia.

Se gli altri governi dell’Unione Europea restano fermi nel loro rifiuto” di aiutare l’Italia con i costi delle azioni e di “assumersi la responsabilità” per gli arrivi, le sirene dei partiti di opposizione italiani suoneranno ancora più forte per fermare Mare Nostrum.

Se l’Unione europea non può capire che in questo momento l’imperativo, in merito alla questione migratoria, è “salvare vite umane”, conclude il Wall Street Journal, citando le parole di un comandante della Marina militare italiana in un’intervista alla BBC, allora ha perso la sua strada.

Servizi Sociali – Richiesti 100 mila euro in bilancio

Il Gruppo Forza Italia SMCV dopo aver ricevuto nei mesi scorsi anche il parere favorevole del dirigente del settore servizi sociali sulla proposta presentata in merito all’introduzione dei ticket ha  protocollato un ulteriore documento a firma del Consigliere Capogruppo Gerardo Capitelli e del responsabile Giuseppe Simeone, con cui si chiede l’immediato avvio delle procedure da parte delle competenti Autorità ed il potenziamento delle risorse economiche.

Dopo aver presentato in data 19 Marzo 2014 con protocollo n. 0009066 la nostra proposta, invitando anche le altre forze politiche e la maggioranza tutta ad un tavolo di concertazione, il dirigente del settore in data 31 Marzo 2014 con protocollo 00010427  esprimeva parere favorevole in merito alla suddetta proposta.  “Abbiamo atteso ma crediamo – dichiarano Gerardo Capitelli, Federico Simoncelli, Giuseppe Simeone, Angela Uccella e Alessandro Maffei  – che sia trascorso troppo tempo senza addivenire, come da noi richiesto, alla convocazione di un tavolo di concertazione per la formulazione e/o la ricezione di nuove idee da parte anche delle altre forze politiche che puntualmente non hanno raccolto il nostro invito di forza politica responsabile e costruttiva teso alla collaborazione istituzionale per portare risultati positivi ai meno fortunati.

Noi di Forza Italia crediamo che soprattutto in periodi storici come quello che stiamo attraversando sia un obbligo aiutare le famiglie in difficoltà ed in condizioni economiche svantaggiate.

Inoltre oltre l’avvio delle procedure per addivenire nel più breve tempo possibile alla introduzione dei ticket abbiamo richiesto che questa Amministrazione aumenti la dotazione finanziaria a supporto del progetto “Programma Lotta alla Povertà” e pertanto preveda in bilancio la spesa netta di 100 mila euro annui rispetto alla irrisoria spesa attuale di 25 mila euro e di 20 mila euro per gli anni precedenti”.

Debiti PA – Attiva garanzia Stato

Le imprese possono cedere alle banche i crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione, riscuotendo in questo modo le somme dovute, mentre la PA diventa a quel punto debitrice dell’istituto di credito. È il meccanismo per la restituzione dei debiti della PA alle imprese previsto dal decreto IRPEF, che ora diventa operativo con l’apposito decreto applicativo del ministero dell’Economia, in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Dunque d’ora in poi le imprese che hanno crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione possono cederli alle banche o a istituti finanziari, incassando la somma dovuta, attraverso il sistema “pro soluto“. Si tratta di un sistema grazie al quale decade qualsiasi vincolo fra la PA e l’impresa ed è la banca che diventa il creditore dell’ente pubblico. In parole semplici, significa che in caso di inadempienza da parte dell’Amministrazione l’impresa non è tenuta a risarcire la banca, la quale si rivale direttamente sull’ente pubblico. Il debito è comunque coperto da Garanzia dello Stato e della Cassa Depositi e Prestiti. Il riferimento normativo preciso è l’articolo 37 del Dl 66/2014, convertito con la legge 89/2014. Il decreto di fatto attiva il meccanismo di garanzia dello Stato sul debito.

Per essere ceduti, i crediti devono essere certificati attraverso l’apposita piattaforma elettronica, entro la data di entrata in vigore del decreto, quindi entro il 24 aprile 2014.

La possibilità di cedere il credito si aggiunge agli altri strumenti in vigore per la restituzione dei debiti della PA come le anticipazioni di liquidità a favore degli enti locali, delle Regioni e degli enti del Servizio Sanitario Nazionale, gli spazi finanziari nel patto di stabilità interno, le compensazioni con alcune tipologie di debiti tributari.

 

1,5 milioni di euro non riscossi dal Comune

Continua lo studio di Forza Italia che ha ulteriormente approfondito le cifre dei residui attivi oltre 10 anni e cioè a partire dal 2003 andando a ritroso negli anni fino al 1986 anno in cui risale l’ultimo credito vantato dall’Amministrazione di S. Maria Capua Vetere. “Dall’elenco dei residui attivi, risultanti dalla gestione finanziaria dell’anno 2013, abbiamo estrapolato i dati relativi – dichiara Giuseppe Simeone dirigente cittadino Forza Italia – di due tipologie di credito vantati dal Comune e cioè la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (TARSU) e la gestione di fabbricati e terreni che complessivamente ammontano ad un importo di circa 1,5 Mln di euro. I crediti evidenziati su cui si è concentrata la nostra attenzione riguardano appunto la mancata riscossione della TARSU che risale addirittura al 1997 per un importo complessivo di poco più di 1 Mln di euro mentre il credito vantato dall’Amministrazione per la gestione di fabbricati e terreni risale al lontano 1993 e ammonta a quasi 500 mila euro. Come sempre la nostra unica preoccupazione riguarda, da un lato, la forte esposizione creditoria comunale che totalmente ammonta a 84 Mln di euro e dall’altro, la vetustà del periodo interessato dal credito che come nel caso specifico parte dal 1993 e cioè di venti anni addietro con la possibile ricaduta come perdita sul bilancio comunale e pertanto con un aggravio a carico dei cittadini. L’attenzione di Forza Italia sull’argomento è massima e verificheremo con gli strumenti in possesso dell’opposizione quali azioni siano state effettuate per procedere alla riscossione dei crediti comunali perché la gestione del danaro pubblico è un argomento di fondamentale importanza soprattutto considerando che i crediti non hanno un colore politico non sono ne di destra, ne di centro, ne di sinistra ma sono appunto danaro dei cittadini”

9 Mln di crediti comunali sul crinale dei dieci anni

Forza Italia ha approfondito le cifre dei residui attivi risultanti dalla gestione finanziaria dell’anno 2013 e al riguardo sono evidenziati residui attivi per circa 84 mln di euro (somme accertate e non riscosse) rispetto alla cifra dell’anno precedente pari a circa 88 mln di euro quindi con un recupero di circa 4 mnl di euro. Lo sforzo del recupero, attentamente vigilato da noi di Forza Italia, è stato quindi pari al 4,5 %.

“Abbiamo concentrato la nostra attenzione –  dichiara Giuseppe Simeone dirigente cittadino Forza Italia – sui residui attivi oltre 10 anni e quindi a partire dall’anno 2003, scorrendo gli importi a ritroso negli anni precedenti. Dall’elenco richiesto e rilasciato pochi giorni fa dall’ufficio finanziario abbiamo evidenziato che oltre i 10 anni il Comune di S. Maria Capua Vetere ha crediti per circa 9 mln di euro che sono pari all’11 % circa del totale dei crediti ancora da riscuotere. In particolare ci viene da chiedere come mai per gli anni 2001, 2002 e 2003 l’Amministrazione Comunale non sia riuscita a recuperare 524 mila euro circa di ICI. Segnaliamo a tutti i nostri concittadini, anche per la gestione finanziaria 2013 recentemente approvata in consiglio comunale dalla maggioranza, l’importo rilevantissimo dei crediti comunali.

I crediti evidenziati sono di varia natura ed ora la successiva fase di studio che noi di Forza Italia andremo ad effettuare è la verifica di tutti gli importi specifici dei crediti accorpando anni e tipicità degli stessi in modo da poter dare una giusta priorità a ciò che deve essere recuperato in termini di rilevanza del credito e di prescrizione dello stesso.

La gestione del danaro pubblico è una nostra priorità e da tempo concentriamo, in modo particolare, l’attenzione sulla gestione della macchina Amministrativa in quanto è necessario che questa Amministrazione di sinistra Di Muro – Stellato – Mattucci si assuma la responsabilità sulla gestione complessiva dell’Ente, evitando di concentrarsi sempre e solo su fugaci iniziative.

Come sempre la nostra preoccupazione nasce poiché situazioni di questo genere, cioè di forte esposizione creditoria, potrebbero comportare una sensibile variazione delle condizioni economiche dell’Ente e quindi provvederemo a richiedere ai nostri amministratori, tramite gli strumenti in possesso dell’opposizione, tutte le risposte del caso. In sintesi vogliamo avere un Ente locale che risponda ai criteri di Efficienza, Efficacia ed Economicità”

Debiti della P.A. – Procedura d’infrazione contro l’Italia

La pubblica amministrazione italiana, secondo la Commissione europea, impiega in media 170 giorni per pagare le imprese che forniscono loro beni e servizi e 210 giorni per i lavori pubblici. Bruxelles ha aperto quindi una procedura d’infrazione contro l’Italia in quanto ritiene che nella pratica non applichi correttamente la direttiva UE sul ritardo dei pagamenti da parte della Pubblica amministrazione. La Direttiva UE del 2010 è entrata in vigore in Italia il primo gennaio 2013. Secondo le regole previste dall’Unione Europea le imprese dovrebbero essere pagate a 30-60 giorni. Alcune P.A. applicano poi tassi d’interesse per i pagamenti in mora che sono inferiori a quelli previsti dalla direttiva. Bruxelles ha quindi deciso di inviare una lettera di messa in mora all’Italia, primo passo della procedura d’infrazione, per chiedere chiarimenti. Il governo italiano ha ora due mesi di tempo per rispondere e se le informazioni fornite non saranno ritenute sufficienti la Commissione, constatando a quel punto la violazione delle norme UE, invierà un parere motivato.