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Epochè, attori detenuti e magistrati sul palco del Teatro Garibaldi

L’evento, organizzato nell’ambito del protocollo di intesa “Educazione alla Legalità”, consiste in una sorta di reading che allo stesso tempo si estende al canto ed alla prosa recitata. Prevede anche il coinvolgimento di circa cinquanta studenti sammaritani che, nelle ultime settimane, hanno partecipato agli incontri tenuti in sala consiliare dai magistrati Filomena Capasso, Lucia De Micco e Marco Puglia relativa al principio costituzionale della finalità rieducativa della pena; aspetto questo che consentirà agli stessi ragazzi di partecipare all’evento presso il Teatro Garibaldi con maggiore consapevolezza rispetto ai temi trattati.

Si esibiscono sullo stesso palco ed insieme magistrati di sorveglianza, detenuti, garante, direttore ed operatori penitenziari.

Nella filosofia greca il termine epochè stava ad indicare la sospensione avvertita come necessaria ogni qual volta non vi fossero sufficienti elementi per poter rendere un giudizio. L’epochè è, quindi, sospensione, una immaginaria stasi del pensiero giudicante che anela alla conoscenza prima ancora che al giudizio. La performance ha questo titolo perché custodisce, in primo luogo, un invito rivolto allo spettatore: quello di non affrettarsi a giudicare chi porta con sé il pesante marchio del carcere. L’invito ad ascoltare, attraverso l’universale linguaggio del teatro, chi si sente molto spesso inascoltato. Non a caso il teatro riesce a interrompere, sospendendolo, il normale flusso del tempo asservendolo ad un nuovo andamento ed è così che si resta, d’improvviso, sospesi. Questo reading è un progetto comune e condiviso: è la prima volta, nella esperienza italiana, che si esibiscono sullo stesso palco ed insieme magistrati di sorveglianza, detenuti, direttore ed operatori penitenziari, garante.

Lo spettacolo sarà visibile in diretta streaming su Kairos TV dell’Arcidiocesi di Capua.

Tale iniziativa è inserita nell’ambito del protocollo di intesa “Educazione alla Legalità” – sottoscritto lo scorso mese di luglio tra il Comune, il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, la Procura della Repubblica, la Curia Arcivescovile di Capua, il commissariato della Polizia di Stato, l’Università della Campania Dipartimento di Giurisprudenza, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, la Sottosezione dell’Associazione Nazionale dei Magistrati, le dirigenze scolastiche degli istituti comprensivi della città di Santa Maria Capua Vetere.