Da Caserta Report – Si è svolto lunedì 16 aprile 2018 nel Teatro Don Bosco di Caserta il convegno sul tema “la legalità conviene” organizzato dal Rotary Club Caserta Terra di Lavoro 1954. L’incontro con gli alunni delle scuole di Caserta è stato moderato dal dott. Oscar Bobbio magistrato ed ex Presidente del Tribunale di Torre Annunziata. L’incontro si è aperto con i saluti del Presidente del Rotary Fabrizio Fusco e con il prezioso intervento del dott. Raffaele Piccirillo, Capo Dipartimento del Ministero della Giustizia. A seguire l’intervento di Antonio Diana, Presidente della Fondazione “Mario Diana onlus”, istituita dai familiari dell’imprenditore casertano Mario Diana, vittima innocente della criminalità organizzata. Una testimonianza sentita quella del figlio di Mario che a soli 49 anni, la mattina del 26 giugno del 1985, fu ucciso nella piazza Petrillo di Casapesenna. “Ha perso la vita per aver difeso dalla camorra la sua società di trasporti”, ha poi stabilito la terza sezione della Corte d’Assise del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere il 30 dicembre del 2008. La verità è stata ricostruita anche grazie alle dichiarazioni di due collaboratori di giustizia, che hanno confessato di aver commesso il delitto. La testimonianza per La Fondazione ‘A Voce d’’e creature Onlus presieduta da Don Luigi Merola è stata portata dall’avvocato Giuseppe Simeone, collaboratore in provincia di Caserta del sacerdote napoletano. Una testimonianza ascoltata sentitamente dai presenti ai quali il giovane avvocato ha raccontato la storia di Don Luigi, dei suoi scugnizzi, di Annalisa Durante e della Fondazione che ha sede nella “Villa di Bambù” confiscata alla criminalità organizzata. Nell’anno duemila Don Luigi diventa parroco di San Giorgio, parrocchia del quartiere napoletano di Forcella. In questo quartiere don Luigi denuncia la camorra e fa smantellare tutte le telecamere installate dai clan consegnando al questore una videocassetta per documentare lo spaccio di droga. Nello stesso anno viene intercettata la frase di un camorrista: «Lo ammazzerò sull’altare». E’ proprio tale frase che segna l’inizio della vita blindata del parroco a cui, nel 2004, viene assegnata la scorta che è svolta dall’Arma dei carabinieri. La testimonianza dell’avvocato Simeone continua con il tragico evento dell’uccisione, avvenuta il 27 marzo 2004, di una ragazza di 14 anni, Annalisa Durante, trovatasi per caso a passare nel luogo dove era in atto un agguato camorristico. Una ragazza bellissima con gli occhi azzurri uccisa in via Vicaria Vecchia. Un proiettile le trafigge l’occhio e il cervello. Tre giorni di agonia e muore.