Napoli, al via il torneo per la legalità A’ voce d”e creature: «Solo facendo rete possiamo vincere la camorra»

Da Il Mattino – Lo spirito di aggregazione, di partecipazione, la disciplina, il rispetto delle regole, la lealtà, sono le colonne portanti dello sport. Ma lo sport non è solo questo. A volte può anche salvare delle vite, può aprire una strada alternativa soprattutto a quei giovani catapultati in realtà critiche e rischiose dal punto di vista socioculturale. Così la Fondazione a’ Voce d’e Creature dà vita a un mini torneo di calcetto incentrato sui valori dello sport per contrastare la devianza minorile. I poliziotti e la Dia – sezione magistrati – sono stati i primi a scendere nel campetto dell’Arenaccia – un campo di calcio che era stato confiscato alla camorra –  per dare ufficialmente il via al torneo della legalità organizzato dal presidente della fondazione, don Luigi Merola, e che coinvolge centinaia di minori a rischio della città di Napoli.

«L’obiettivo è quello di contrastare le baby gang – commenta don Luigi Merola – Attraverso questo campo  vogliamo aggregare tutti i ragazzi del centro storico, le parrocchie, le scuole e le varie associazioni, perché solo facendo rete possiamo vincere».

Una battaglia contro la criminalità organizzata che può essere vinta solo creando una forte sinergia tra Stato, Istituzioni, chiesa e terzo settore. «È molto importante che l’associazionismo virtuoso sposi la sua opera con quella delle istituzioni – commenta Luigi Riello, procuratore generale della Corte d’Appello di Napoli –  e che istituzioni e l’associazionismo dialoghino» tra loro per capire in che modo si sta operando. «Oggi insieme a don Merola mettiamo le fondamenta per sottrarre questi ragazzi dal nulla, dal deserto dei valori, per far sì che  pian piano vengano restituiti alla società civile, all’educazione e alla scuola», e affinché ritrovino «una dignità negata da zone estremamente degradate».

In campo sono scese anche le squadre dell’Arma dei carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato e Polizia locale, che affiancheranno i giovani durante il torneo che durerà per tutta l’estate 2022. «La nostra presenza qui vuole trasmettere unità perché per vincere su questi territori bisogna essere uniti e fare rete», evidenzia Enrico Scandone, comandante provinciale dei carabinieri di Napoli, sottolineando come ognuno debba fare la sua parte per raggiungere un unico obiettivo comune: «Dare a questi giovani un’opportunità» per renderli consapevoli che la realtà che conoscono non è l’unica realtà possibile. Un’iniziativa, improntata sulla legalità, che vuole dare fiducia ai ragazzi. Giovani che si ritrovano a fare un gioco di squadra in una struttura che era stata confiscata e questo «significa ridare vita a qualcosa che prima era appartenuta a persone che stiamo cercando di allontanare dalla società civile», sottolinea il prefetto di Napoli, Claudio Palomba.

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